San Benedetto, Loggi e Bottiglieri: «Pericoloso lavorare all’ospedale. Diminuiscono letti e personale»

Il presidente della Provincia e la consigliere evidenziano le criticità del presidio

San Benedetto, Loggi e Bottiglieri: «Pericoloso lavorare all’ospedale. Diminuiscono letti e personale»
San Benedetto, Loggi e Bottiglieri: «Pericoloso lavorare all’ospedale. Diminuiscono letti e personale»
di Alessandra Clementi
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 02:05 - Ultimo aggiornamento: 12:09

SAN BENEDETTO - «In queste condizioni è pericoloso lavorare. Se all’ospedale di San Benedetto arrivano pazienti gravi è indispensabile avere strumenti per trattarli in sicurezza». Questa volta ad affilare le armi sono il presidente della Provincia Sergio Loggi e la consigliera provinciale Aurora Bottiglieri che intervengono sulla situazione critica del Madonna del Soccorso carente sia di posti letto, che di personale e macchinari.

E proprio oggi è prevista una conferenza in cui la direttrice Natalini illustrerà le nuove riorganizzazioni in serbo per i vari reparti a cominciare dall’emergenza.

L’appello

Riorganizzazioni continue presso il nosocomio rivierasco dal sapore di una coperta tesa a nascondere i continui tagli.

Una coperta che poi si rivela puntualmente sempre troppo corta. A salire sull’Aventino, questa volta è il vertice della Provincia. «Assistiamo da molto tempo una lenta ma progressiva contrazione di posti letto, di risorse umane ed economiche e quindi di servizi- affermano Loggi e Bottiglieri - Da ultimo una riduzione dei posti letto della Medicina d’urgenza. Tutto questo ci spinge a un accorato appello affinché l’ospedale rivierasco non subisca ulteriori tagli». Il Pronto soccorso e la Medicina d’urgenza si caratterizzano per un numero elevato di accessi che vanno dai 34mila fino ai 39mila a seconda degli anni, con una gestione in autonomia in Medicina d’urgenza di 1.200 fino a 1.800 pazienti con punte elevate nella stagione estiva. Il Pronto soccorso rappresenta la porta di ingresso dell’ospedale che ha una carenza di circa 40 posti letto, data la mancanza di molte specialistiche per cui occorre far riferimento ai nosocomi vicini. 

I tagli

«I tagli e le riorganizzazioni non possono che aumentare il rischio clinico di peggioramento del paziente - proseguono gli esponenti della Provincia - Il netto ridimensionamento delle risorse per gestire i casi più gravi rappresenta un taglio lineare che va in controtendenza rispetto alla volontà di vocare il nostro ospedale all’emergenza. La carenza di personale medico, che è un grave problema, non può giustificare il taglio, perché i pochi medici rimasti, esposti a un grave rischio di denuncia, si sposterebbero verso altre sedi più vicine alla loro residenza e i giovani medici, che si stanno specializzando, non troverebbero più attrattiva la frequenza nel nostro Pronto soccorso. Inoltre alla Murg sarebbe previsto il taglio di un medico di pomeriggio e di 6 infermieri». 

Il confronto

«Riteniamo che in queste condizioni sia pericoloso lavorare- terminano Loggi e Bottiglieri - Se all’ospedale arrivano pazienti gravi, allora è indispensabile avere strumenti per trattarli in sicurezza. Il fatto che l’ospedale di Ascoli abbia molte specialistiche presenti (Emodinamica, reparto di Pneumologia, Malattie infettive, Nefrologia, posti letto per Oncologia e Gastroenterologia), non si può accettare che per San Benedetto non si investa maggiormente per una unità operativa del dipartimento di emergenza». 

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