SAN BENEDETTO Sicurezza. È quello che chiedono i residenti del quartiere Ponterotto di San Benedetto, che da mesi oramai sono costretti a convivere con la paura a causa dei comportamenti di alcuni ospiti della Caritas Diocesana.
L’emergenza
Il presidente del comitato di quartiere, Emmanuel Spagnolini, ha così convocato l’assemblea su richiesta di alcuni cittadini, che ha visto un’ampia partecipazione oltre che dei residenti anche dell’amministrazione comunale e dei responsabili Caritas. Presenti infatti il sindaco Antonio Spazzafumo, gli assessori Andrea Sanguigni e Bruno Gabrielli, le consigliere Silvia Laghi e Barbara Ascani, mentre per la Caritas Diocesana sono intervenuti il vicedirettore Fernando Palestini, la dottoressa Chiara Verdecchia e il presidente Marco Sprecacè.
Tante le problematiche causate dalle persone che usufruiscono dei servizi Caritas: danneggiano auto e scooter, litigano tra loro, fanno i loro bisogni in strada, urlano, bestemmiano, bivaccano, gettano cibo integro e resti ovunque, gettano siringhe, si denudano e occupano piazza Salvo D’Acquisto per dormire la notte.
Le mamme sono preoccupate per i loro figli, ma soprattutto c’è una storia a cui è impossibile rimanere indifferenti: «Sono la mamma di una ragazza affetta da sindrome di down. Mia figlia era indipendente, usciva da sola, portava a passeggio il cane nella zona, ora invece impaurita dalle urla, dalle grida e dalle risse non mette più il naso fuori casa da sola. Parliamo di inclusione, di aiutare chi è meno fortunato, e il rispetto per mia figlia invece dov’è? È bene che qualcuno si metta una mano sulla coscienza e trovi una soluzione quanto prima».
Ci sono tanti bambini nel quartiere, e quando le famiglie si recano in ludoteca lo fanno sempre con il cuore in gola per paura che possa accadere qualcosa lungo il tragitto. I cittadini chiedono un presidio fisso delle forze dell’ordine o privato davanti al cancello della Caritas, e il sindaco Antonio Spazzafumo ha assicurato che si incontrerà con il prefetto per trovare una soluzione al problema. «Io chiamerò immediatamente il prefetto e gli spiegherò la situazione, perché un quartiere che si ribella è una cosa grave e deve essere trovata quanto prima una soluzione al problema» ha detto il primo cittadino. Tutti si augurano che la soluzione arrivi presto.
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