Gestore idrico maceratese, saltata l’assemblea all'Aato: i retroscena. Sindacati pronti alla mobilitazione

Non sarebbe stata fornita in tempo la relazione del direttore Principi

Gestore idrico maceratese, saltata l’assemblea all'Aato
Gestore idrico maceratese, saltata l’assemblea all'Aato
di Luca Patrassi
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Venerdì 15 Marzo 2024, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 12:12

MACERATA Un altro rinvio nella oramai quinquennale discussione legata alla scelta del gestore unico del servizio idrico. Anche ieri fumata nera nell’assemblea dell’Aato 3 guidata dal presidente Alessandro Gentilucci: non è stato fornito - la questione è stata sollevata dal sindaco di Recanati Antonio Bravi - nei tempi e nei modi utili il parere redatto dal direttore dell’Aato 3 Massimo Principi sulla proposta di gestore unico del servizio idrico che era stata elaborata dai tecnici delle varie società, sottoscritta e approvata da una larga maggioranza dei sindaci. 

La discussione

Dopo un’ora di discussione, il presidente Gentilucci ha disposto il rinvio dell’assemblea nonostante il segretario dell’Aato avesse formulato una proposta di mediazione con la semplice presa d’atto della relazione tecnica del direttore senza procedere con il contestato punto successivo (“adempimenti conseguenti”) e con votazione sul parere che secondo appunto molti sindaci non aveva alcun senso. Risale a due settimane fa la presentazione della proposta, firmata da una larga maggioranza di sindaci, avanzata dal presidente della Provincia Sandro Parcaroli e dal altri sindaci per la formazione di una società pubblica partecipata dai Comuni e dalle società di gestione.

I contrari

Contrari, tra gli altri, il presidente dell’Aato 3 Alessandro Gentilucci e il presidente dell’Atac (e segretario provinciale di Fratelli d’Italia) Massimo Belverderesi. Dunque da una parte Parcaroli e dall’altra un blocco minoritario sostenuto, per la quota di maggioranza, da Fratelli d’Italia. Nei giorni scorsi è circolato il parere del direttore dell’Aato 3 Massimo Principi che evidenzia alcune asserite criticità in ordine alla unicità della gestione e alla legittimità del tipo di società prescelto.

Mentre i sindaci pensavano di confrontarsi sugli elementi di criticità, il vertice Aato ha deciso per il rinvio. In sala tanti primi cittadini, amministratori e rappresentanti delle società di gestione: tra i sindaci Parcaroli (Macerata), Ciarapica (Civitanova) Sclavi (Tolentino), Piermattei (San Severino), Tartabini (Potenza Picena), Montemarani (Morrovalle), Capponi (Treia), Falcucci (Castelsantangelo sul Nera), Calamita (Appignano). Cinque anni di discussioni a vuoto e una sola proposta, quella avanzata pochi mesi fa dal sindaco Parcaroli e da altri sindaci. Durissima la presa di posizione dei referenti provinciali (Daniele Principi, Rocco Gravina e Sergio Crucianelli) e di settore (Andrea Coppari, Giuliano Caracini e Manuel Broglia)di Cgil, Cisl e Uil.

La posizione

«Abbiamo infatti assistito sgomenti all’ennesimo ingiustificato rinvio dell’Assemblea dei sindaci - scrivono i referenti delle sigle sindacali -. Ci siamo trovati, nostro malgrado, di fronte all’ultima puntata di un triste spettacolo che la classe politica del nostro territorio sta offrendo purtroppo da troppi mesi ai cittadini e ai lavoratori che stanno pazientemente attendendo risposte di fronte alle enormi preoccupazioni sul futuro del servizio idrico integrato ed il rischio concreto di privatizzazione dello stesso». L’accusa dei sindacati: «Dobbiamo prendere atto che la misura è ormai colma ed annunciamo che inizieremo da subito una mobilitazione per tentare in ogni modo di impedire l’epilogo della privatizzazione… Chiediamo pubblicamente all’assemblea dell’Aato 3 di superare finalmente il triste spettacolo culminato nella giornata di ieri e di assumere una decisione concreta e realizzabile che possa garantire il carattere pubblico del servizio. In alternativa sarebbe più serio dichiararsi a favore della privatizzazione del servizio».

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