San Benedetto, ossa trovate in spiaggia:
potrebbero essere del trans Camila

San Benedetto, ossa trovate in spiaggia: potrebbero essere del trans Camila
di Emidio Lattanzi
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Martedì 20 Novembre 2018, 10:22
SAN BENEDETTO - Potrebbero appartenere a un trans brasiliano di 44 anni scomparso da Marina di Montemarciano i resti rinvenuti domenica mattina sulla spiaggia di Porto d’Ascoli. Se dovesse essere confermato che si tratti delle ossa di un uomo, come quel poco di abbigliamento rimasto addosso allo scheletro lascerebbe intendere, allora il nome di Camila diventerebbe uno dei primi della lista delle probabili persone alle quali quei resti possano appartenere. Il trans era infatti scomparso da Marina di Montemarciano nella serata del 3 luglio scorso. Era uscito di casa e non era più rientrato. Per giorni i suoi amici hanno tentato di contattarlo senza riuscirci temendo che potesse aver compiuto qualche gesto estremo dal momento che, stando a quanto riferito dagli stessi suoi conoscenti, stava attraversando un periodo di depressione conseguente alla morte della madre avvenuta in Brasile poche settimane prima.
  
Le ricerche di Camila sono proseguite per parecchio tempo ma non si è mai trovata traccia. Si tratta dell’unica persona scomparsa, nel Nord delle Marche, negli ultimi mesi. Ora la parola spetta al medico legale che oggi dovrà occuparsi dell’autopsia sui resti ritrovati in spiaggia da un runner nella mattinata di domenica. Le risposte che la Procura della Repubblica, che ha aperto un fascicolo, attende da questo esame sono relative al sesso del cadavere per capire se si tratti di una donna come effettivamente ipotizzato dai tessuti recuperati e, possibilmente, le cause della morte e al periodo in cui potrebbe essere avvenuto il decesso che, stando alla primissima ricognizione, potrebbe risalire tra i 4 e i 6 mesi fa.
 
Sarà inoltre prelevato un campione di dna da confrontare poi con i profili delle persone scomparse compatibili con il corpo ritrovato domenica mattina. «Dalle ossa e dai denti è possibile ricavare il dna - spiega il medico legale, Claudio Cacaci - che poi può essere confrontato con quello delle persone scomparse mai ritrovate». Nelle ultime ore si era anche ipotizzato che potesse trattarsi del corpo di Jadwiga Maria Stanczyk, la badante polacca scomparsa nel dicembre di cinque anni fa. «Per quella che è la descrizione dei resti trovati in spiaggia - spiega Cacaci - credo sia molto improbabile che possa trattarsi di lei». L’esame sarà insomma un importante tassello nel mosaico che dovrà portare all’identità di quei resti che attualmente si trovano all’interno dell’obitorio dell’ospedale. A indagare sono la guardia costiera di San Benedetto intervenuta, insieme alla polizia del commissariato, sul luogo del ritrovamento.
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