Ossa, oggetti devozionali e frammenti ad Ascoli: svelati i misteri della Catacomba di Sant'Emidio

Ossa, oggetti devozionali e frammenti ad Ascoli: svelati i misteri della Catacomba di Sant'Emidio
Ossa, oggetti devozionali e frammenti ad Ascoli: svelati i misteri della Catacomba di Sant'Emidio
di Marco Vannozzi
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Martedì 2 Gennaio 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 15:54

ASCOLI Il Duomo è pronto. Al via, al termine delle festività, la prima fase dei lavori di ristrutturazione nella basilica: rifacimento del tetto, consolidamento delle volte e affreschi della navata laterale destra. Tra circa quattro mesi la medesima operazione verrà eseguita sulla navata sinistra. L'intervento complessivo durerà poco meno di due anni: l'intento è lasciare aperti gli spazi per le funzioni della chiesa, operando settore per settore. 

Il restauro

Le opere consistono nel restauro conservativo, consolidamento e miglioramento sismico volte alla riparazione dei danni conseguenti dal sisma del 2016. Le operazioni saranno eseguite dall'impresa Gaspari, direttori dei lavori l'architetto Daniele Di Flavio e l'ingegner Paolo Ferri. Già parte del cantiere è visibile. «Si lavorerà adesso sul consolidamento delle volte, sul rifacimento del tetto e affreschi della navata laterale destra – afferma Di Flavio, già alla guida del restauro della cripta del duomo -. Le operazioni procederanno a step, in modo da poter continuare a celebrare funzioni e accogliere fedeli». Nel frattempo vanno avanti gli interventi nel cimitero ipogeo della cattedrale, luogo più conosciuto come catacombe, finanziati dalla Fondazione Carisap.

Le catacombe

Lì sono iniziate le operazioni di restauro e consolidamento delle strutture di epoca romana rinvenute. «Dopo gli ultimi approfondimenti con i sondaggi archeologici effettuati in collaborazione con l'Università di Bologna, si sta provvedendo alla pulitura e al consolidamento del materiale ritrovato – aggiunge Di Flavio -.

Si spera di aprire gli spazi entro la prossima estate». Dagli scavi sono affiorati ritrovamenti che gettano nuova luce sull'assetto dell'area prima dell'edificazione della chiesa. Tanti i resti rinvenuti: oggetti devozionali, ossa umane, materiale lapideo, frammenti di pavimentazioni musive. Lo scavo aveva permesso di indagare parte del cimitero, individuando numerose strutture e stratigrafie del tutto nuove, riconducibili ad epoche diverse e che si sono via via sovrapposte nel corso del tempo. I primi sbancamenti per il cimitero furono operati tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo per realizzare le camere per i defunti appartenenti alle famiglie nobili e per i viandanti che morivano lontano da casa. Ma è grande l'attenzione soprattutto a due domus di età repubblicana demolite all'epoca per far spazio a edifici di età augustea, sui quali si è poi poggiata la costruzione della prima chiesa. Gli scavi rinascimentali intercettarono e distrussero buona parte delle strutture di epoca romana, sono sopravvissute le tracce delle sistemazioni di epoca imperiale e solo le fondazioni di epoca repubblicana con alcuni lacerti pavimentali. Le presenze di epoca medievale nell'area sono confermate anche dal ritrovamento di una fornace per metallo che ha intaccato le strutture della “domus” occidentale. Sono state poi individuate, oltre alla base di una capanna, anche due vasche di forma circolare utilizzate in epoca picena per la lavorazione dell'argilla. «I dati confermano una frequentazione della zona, più antica dell’urbanizzazione di epoca romana repubblicana, finora non conosciuta», sottolinea Di Flavio.

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