SAN BENEDETTO - «Non si tratta di una variazione sostanziale, di conseguenza un concessionario che vuole ampliare la spiaggia deve semplicemente comunicarlo senza ulteriori obblighi». E’ solo una delle risposte fornite dalla Regione ai quesiti posti dall’Itb sulla vicenda degli ombrelloni e dell’occupazione dell’arenile, con cui si va a smentire quanto sostenuto finora dal Comune. Questo comporterà che in caso verbali o sanzioni redatti dalla Polizia municipale, gli atti potranno essere impugnati dai concessionari.
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Alle porte dell’estate già molti stabilimenti si sono messi in regola realizzando nuovi bagni e servizi come richiesto dal Comune al fine d poter occupare una superficie maggiore di spiaggia e installare nuove file di ombrelloni, dopo che la scorsa estate vennero fatti rimuovere.
La Scia
Infine nel terzo quesito si chiedeva se l’adeguamento dell’arenile comportasse la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia). La Regione Marche ha risposto che «la necessità di modificare» la Scia si ha quando si modificano «i requisiti strutturali degli stabilimenti (ombrelloni, cabine, docce, servizi igienici, locali spogliatoi)», ma non la profondità della spiaggia. «Solo il Comune di San Benedetto richiede un adeguamento al Piano spiaggia, da Gabicce a Grottammare questa prescrizione non esiste – tuona il presidente Itb Giuseppe Ricci – a questo punto sollecitiamo che a settembre venga rivisto il Piano spiaggia, abbiamo bisogno di amministratori capaci altrimenti si mette in crisi un settore chiave come quello dei balneari e non solo visto che anche gli albergatori sono legati a nostro lavoro».
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