Pesaro, prime file di ombrelloni spazzate via dal mare. I bagnini: «Interventi al ribasso, così non si va più avanti»

Pesaro, prime file di ombrelloni spazzate via dal mare. I bagnini: «Interventi al ribasso, così non si va più avanti»
Pesaro, prime file di ombrelloni spazzate via dal mare. I bagnini: «Interventi al ribasso, così non si va più avanti»
di Letizia Francesconi
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Sabato 17 Giugno 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 12:03

PESARO Stagione balneare, ancora non ci siamo. Con difficoltà i bagnini riescono a partire trovandosi di nuovo alle prese, in particolare a Levante e nel tratto centrale di Ponente, con il mare che in questi giorni è praticamente arrivato a “mangiare” le prime 4-5 file di ombrelloni. Una serie di errori che riguardano l’assessto delle protezioni e la qualità dell’implementazione della sabbia. I ripascimenti? Di fatto inesistenti o inefficaci. «Altro che risorse aggiuntive dopo l’emergenza del 16 maggio – tuonano alcuni operatori fra i più colpiti, dalla concessione alle spalle di Villa Marina al centro di viale Trieste fino agli stabilimenti su viale Nazario Sauro - troppo poche le risorse destinate dal Comune e poca sabbia, quando le condizioni del mare restano quelle che sono».

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Le voci


Dallo stabilimento di zona 27 di viale Nazario Sauro a bagni Wanda e Irene, si punta il dito contro la scelta dell’Amministrazione di lasciare fuori dalla manutenzione e ricarica delle scogliere di Levante, la batteria centrale, che corrisponde all’ingresso fra piazzale della Libertà e viale Sauro. Critico Claudio Casoli, che posta sulla pagina social l’immagine del bagnino di salvataggio che nel pomeriggio di giovedì si è trovato costretto a rimuovere e spostare le prime file perché praticamente in acqua, e con il mare che avanza ad ogni mareggiata, soprattutto con la corrente da sud. E siamo solo al 16 giugno. «Altroché scogliere e ripascimenti – rilancia Casoli, gestore di bagni Iole – qui ci vuole ben altro per salvare almeno le prossime stagioni. Si torna a chiedere a Comune e Regione che riprendano in mano lo studio del geologo Giancarlo Faina sulle correnti che entrano in questa parte di litorale e contribuiscono anno dopo anno, a erodere le nostre spiagge, fra Ponente e Levante». 


Lo studio che manca


«È questo che gli Enti devono capire.

Si devono posizionare più o meno scogliere e in punti ben precisi là dove servono, partendo da uno studio preliminare, che di fatto già c’è sulle correnti, altrimenti un intervento appena concluso sulle scogliere di Levante, così come è stato fatto dai tecnici comunali, non serve praticamente quasi a nulla». Che manchi un progetto strutturale di manutenzione del lungomare contro l’erosione con un plafond di risorse di gran lunga superiore, lo sostengono da qualche anno ormai anche le associazioni di categoria, come Confartigianato imprese demaniali. Se ne era discusso già qualche anno fa, quando assessore ai Lavori Pubblici era Belloni, ma dello studio sulle correnti né Regione né Comune hanno voluto saperne. La spiaggia: a bagni Irene, la titolare osserva: “Non sono sufficienti i soli ripascimenti per fermare l’erosione stagione dopo stagione. All’assessore ai Lavori Pubblici, Pozzi è stato chiesto espressamente il perché le scogliere centrali all’inizio di Levante di fronte ai primi stabilimenti, siano rimaste fuori dall’intervento strutturale, e ci è stato risposto per mancanza di fondi, visto che le risorse stanziate non erano sufficienti. Eppure questo è uno dei tratti sensibili».


Tutto cambiato


Andrea Ranocchi di bagni Marevivo commenta: «In questo inizio stagione è evidente che il mare sta “lavorando” in modo diverso. Qui a Levante le scogliere dovrebbero essere totalmente riviste. Noi bagnini del Consorzio, abbiamo commissionato uno studio esterno, e i tecnici incaricati hanno osservato che per frenare l’erosione delle nostre spiagge, le scogliere attuali dovrebbero essere salpate, ovvero tirate fuori e non soffolte come ora, e spostate di altri 100 metri cioè più lontane dalla spiaggia. Siamo di nuovo al centro di un’ondata erosiva che non sembra attenuarsi, ci sono alte maree impressionanti per la stagione». 


Forti disagi


Non va meglio da Antonella di bagni Baronciani a Ponente e più a nord fra la concessione di Villa Marina e il porto. «E’ ormai una settimana che anche a Ponente noi operatori non facciamo altro che togliere ombrelloni, fra l’altro già confermati – spiega Marco De Biagi - il mare arriva fino alla seconda-terza fila. Fra l’altro devono ancora arrivare le ruspe per il ripascimento straordinario dopo il maltempo, ma i tempi sono notevolmente dilatati. Sembra quasi una piscina a cielo aperto, in certi giorni la nostra concessione, dove ci sono circa anche 20 centimetri di acqua sotto ogni ombrellone delle prime file. Sarà un disagio se dovesse continuare così, proprio con l’arrivo dei primi turisti».

 

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