SAN BENEDETTO - Il pronto soccorso è sempre più in affanno e questa volta ben 47 infermieri hanno impugnato carta e penna per rivolgersi alla Regione e all’Asur per avanzare richieste ben precise soprattutto al fine di affrontare un’estate che si annuncia di fuoco sul fronte degli accessi.
Una missiva è stata sottoscritta da tutti gli infermieri del Pronto soccorso e indirizzata alla Regione, alla direzione dell’Area vasta 5, all’Asur e al sindaco Antonio Spazzafumo. Le richieste sono ben precise, la prima riguarda la presenza di infermieri al triage. Si chiedono almeno due unità 24 ore su 24, mentre attualmente il secondo infermiere in caso di chiamata esce con il 118 e per chi rimane è difficile gestire la mole di lavoro nello smistamento dei pazienti. La seconda richiesta, invece, sollecita la costituzione di un’équipe ad hoc per il 118, servizio che tra l’altro proprio in questi giorni festeggia i suoi 30 anni dalla sua introduzione al Madonna del Soccorso.
Tenendo conto che nei presidi ospedalieri di Ascoli, Fermo, Ancona e altre realtà delle Marche ogni 118 ha il suo staff di infermieri mentre in Riviera si deve attingere dal personale del Pronto soccorso.
Tra l’altro in queste settimane il Pronto soccorso sambenedettese è stato minato da diverse assenze per malattia da parte del personale medico e infermieristico tanto da porre ancora di più in difficoltà l’intero reparto. Sono ormai 30 giorni che il Madonna del Soccorso deve fare i conti con un Pronto soccorso senza triage esterno visto che gli infermieri preposti per tale servizio di selezione dei sospetti Covid e non Covid, sono stati destinati ai reparti Chirurgia e Ortopedia da poco riaperti. Resta per il fatto che la pandemia è ancora presente e la selezione tra pazienti affetti da Covid e quelli negativi deve essere comunque effettuata anche se una volta già dentro la struttura. Lo stesso direttore dell’Area vasta 5 dell’Asur Marche Massimo Esposito ha spiegato come il pre triage fosse una forma di precauzione legata all’accertamento dello stato di positività o negatività al Covid, una scelta organizzativa adottata soltanto nell’Area vasta 5 dell’Asur Marche 5 e dal momento che il livello epidemiologico si è in qualche modo modificato è stato valutato di utilizzare al meglio le risorse disponibili, in particolare delle figure infermieristiche.