A San Benedetto insegnamento
vietato nonostante una sentenza

I dirigenti della Cisl
I dirigenti della Cisl
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Mercoledì 9 Novembre 2016, 08:55
SAN BENEDETTO - «Vogliamo parità di trattamento e se questa parità non può sussistere, vogliamo che almeno ci venga spiegato bene il perché». E’ riassumibile così il grido di battaglia della Cisl Scuola davanti ad una situazione che si protrae ormai da un anno e che sta lasciando decine e decine di persone nell’incertezza. La questione è tecnica ma, come spesso accade, nelle pieghe dei tecnicismi battono cuori e speranze di tante persone. In questo caso, i cuori e le speranze sono di quei diplomati magistrali (circa 160 tra i territori di Ascoli e Fermo) che a loro dire ancora non vedono pienamente applicato un provvedimento del Consiglio di Stato del 2014. 
Provvedimento che ha reso valido il diploma magistrale per l’inserimento nelle graduatorie a esaurimento: via maestra per il mondo dell’insegnamento. Nel novembre scorso, tramite la Cisl, c’è stato un ricorso al Tribunale di Ascoli che, in pratica, si espresse a favore del gruppo. Il pronunciamento del giudice non si è però rispecchiato nelle delle graduatorie degli istituti scolastici, dove gli appellanti sono rimasti in secondo piano. Ma, a distanza di un anno, la via crucis di queste persone va avanti. Con l’avvio dell’anno scolastico 2016-2017, nonostante che il Ministero abbia automaticamente aggiornato tutte le graduatorie, tenendo conto delle nuove disposizione, secondo i riscontri della Cisl quasi tutti i presidi del territorio hanno modificato tali liste, continuando a non dare ai diplomati la collocazione che il sindacato ritiene giusta. In pratica, ciò comporta che queste persone hanno meno chance di inserirsi nell’ambito scolastico. Sul perché sta avvenendo tutto questo c’è un gran punto interrogativo. 
«A quanto ci risulta, questo è l’unico caso in tutta Italia. Non riusciamo ad ottenere informazioni ufficiali e, addirittura, sappiamo che qualche preside agisce così seguendo disposizioni verbali che arrivano dall’Ufficio scolastico provinciale o da quello regionale» afferma Feliciana Capretta della Cisl affiancata da Roberta Bovara ed Adalberto Tieghi. Sulla questione pende anche un esposto, presentato dallo studio dell’avvocato Giovanni Lanciotti. Si è anche espressa l’Avvocatura dello Stato, con un parere che va contro la linea della Cisl. «Ma un mese fa abbiamo richiesto un nuovo parere, questa volta motivato. – chiarisce il legale – Ora siamo in attesa di riscontri».

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