Cgil, Cisl e Uil: «La sanità prepara cambiamenti, il silenzio dell’Ast ci sorprende»

Cgil, Cisl e Uil: «La sanità prepara cambiamenti, il silenzio dell’Ast ci sorprende»
Cgil, Cisl e Uil: «La sanità prepara cambiamenti, il silenzio dell’Ast ci sorprende»
di Luca Senesi
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Sabato 16 Marzo 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 15:13

PESARO I sindacati bussano in maniera unitaria alle porte dell’Ast 1 per chiedere un confronto. «Ma dalla direzione solo silenzio: un silenzio che non ci aspettavamo» scrivono in modo unitario Vania Sciumbata, Maurizio Andreolini e Maria Grazia Tiritiello rispettivamente per Cgil, Cisl e Uil. E dire che i prossimi mesi si annunciano complessi per i servizi sanitari pesaresi a cominciare dallo spostamento altrove della cittadella della salute da Muraglia per lasciare posto al cantiere del nuovo ospedale.

Che cosa non va

«Nel corso del 2023 - spiegano i sindacalisti - abbiamo intrapreso un percorso di attivazione di tavoli con la direzione Ast avente ad oggetto le tante tematiche e problematiche della sanità pubblica provinciale che, come tutti sappiamo, ha avuto una sostanziale e strutturale riforma che ha determinato la cancellazione della Azienda ospedaliera Marche Nord e la nascita di una nuova Azienda sanitaria territoriale con autonoma personalità giuridica».

Come organizzazioni sindacali confederali erano convinte che l’attivazione di questi tavoli e la autonomia decisionale determinata dalla nuova configurazione delle Ast, pur nella cornice delle competenze regionali, potesse garantire «un costante e proficuo confronto tra chi deve gestire questa transizione della sanità provinciale e chi rappresenta le istanze di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati. Nel momento - rimarcano - in cui pensavamo di poter aver iniziato ad affrontare nel merito alcune delle questioni più rilevanti, avendo peraltro avuto la nomina a gennaio del nuovo direttore della integrazione socio sanitaria, alle nostre richieste di confronto e di invio dei dati utili per poter approfondire alcune tematiche si sono inspiegabilmente arenate».

In particolare Cgil, Cisl e Uil avevano chiesto i numeri delle prese in carico delle demenze e delle persone affette da Alzheimer, oltre che la calendarizzazione di incontri a livello di distretto sanitario, e di avere spiegazioni, ad esempio, rispetto alle gestione del trasferimento del dipartimento della salute mentale.

«Abbiamo purtroppo constatato - evidenziano - il venir meno della volontà di confrontarsi e relazionarsi con i sindacati visto che nessun dato ci è pervenuto, nessuna proposta di incontri che possano mettere insieme distretti ed ambiti nell’ottica di quella risposta territoriale integrata che tanto servirebbe e di cui tutti sentono il bisogno. Nessuna risposta - puntualizzano - anche sul delicatissimo tema della gestione dello spostamento da Muraglia del dipartimento della salute mentale rispetto al quale abbiamo fin da subito chiesto garanzia che venga mantenuto a gestione diretta pubblica».

L’atteggiamento

«Spiace - evidenziano Sciumbata, Andreolini e Tiritiello dover constatare un atteggiamento di questo genere che non ci aspettavamo e che non possiamo non criticare. Di fronte a questa mancanza di volontà di procedere al confronto ma soprattutto di non volere trovare soluzioni utili a garantire i servizi soprattutto dedicati ai soggetti più fragili, ribadiamo ancora la volontà di contribuire a trovare soluzioni e rilanciamo ancora la richiesta di confronto». Se il silenzio si prolungherà i tre sindacati preparano la contromossa: ovvero delle assemblee pubbliche su tutto il territorio con gli utenti dei servizi dell’Ast.

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