SAN BENEDETTO Il Pronto soccorso sambenedettese ancora in tilt tanto che la direzione è arrivata ad applicare il protocollo del sovraffollamento. Quanto accaduto lunedì scorso, anche se ormai la situazione è esplosiva quotidianamente e si attendono i rinforzi attraverso l’espletamento di prossimi concorsi. Un’attesa media di circa 12 ore a paziente. Quanto avvenuto lunedì scorso anche se ormai non è più un’eccezione. Mezza giornata di aspettativa prima di essere presi incarico per poi affrontare gli esami diagnostici e l’eventuale cura prestata dall’emergenza o essere ricoverati.
Le attese
Basti pensare che alle 19.55 di lunedì doveva essere ancora sottoposto a visita il paziente entrato alle 9.58. Una situazione esplosiva che ha portato la dirigenza dell’Ast di Ascoli ad attivare lo stato di sovraffollamento. Che significa? Che il personale di turno viene precettato a rimanere almeno un paio d’ore ancora in servizio per permettere che la situazione si normalizzi. Senza tralasciare che si contavano poco meno di 50 persone tra pazienti in attesa e altri presi in carico. Di fronte a questi numeri appare ancora poco incisiva l’adozione del fast track sia per la pediatria che la geriatria, dove i pazienti saltano la fila al triage venendo mandati direttamente nei rispettivi reparti. Ieri, per fortuna, la situazione si era normalizzata, ma la preoccupazione degli operatori del Pronto soccorso rivierasco è rivolta ai prossimi mesi, quando arriverà l’estate e l’utenza raggiungerà numeri pari al doppio se non al triplo di quelli attuali e sarà difficile gestire e fare fronte a tale mole di lavoro.
Lo stato di agitazione
La criticità del personale e dei tempi di attesa presso il Pronto soccorso saranno, inoltre, tra le problematiche che venerdì mattina verranno sottoposte all’attenzione dei vertici regionali nel corso dell’incontro in programma presso il Madonna del Soccorso a partire dalle 11.30 indetto per illustrare al personale medico il nuovo piano socio sanitario. In concomitanza con questo summit si terrà la manifestazione di protesta indetta dal sindacato del Nursind mentre tutte le sigle hanno richiesto di partecipare alla riunione con la Regione e nel caso non venisse concesso si terrà una sorta di assemblea pubblica. Il tutto mentre è confermato lo sciopero del prossimo 22 marzo.