SAN BENEDETTO - «Essere stato cacciato dalla coalizione di Piunti è per me un vanto e ora ho ottenuto il mio riscatto sedendo sullo scranno più alto». Volano stracci tra l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli e l’ex sindaco Pasqualino Piunti, antichi rancori riemersi nella querelle sorta tra l’attuale amministrazione e il centrodestra sui bilanci di fine anno.
Piunti e la sua coalizione avevano ricordato all’attuale assessore la sconfitta elettorale del 2011 come candidato sindaco e la defenestrazione nel 2017 nelle vesti di presidente del consiglio comunale. Attacchi ai quali Gabrielli ha replicato: «Nel 2011 il partito di Forza Italia andò a picco su tutte le città d’Italia, il vento non era favorevole al centrodestra e io fu uno dei pochi candidati ad arrivare al ballottaggio, tra l’altro contro un sindaco uscente.
«Non furono gli elettori»
«Nel 2017 sono stato sfiduciato attraverso una congiura messa in atto da Piunti, ma non furono gli elettori o i cittadini a defenestrarmi. Sono stato pugnalato alle spalle e ora per me è una soddisfazione vedere Piunti tra i banchi della minoranza mentre io vesto i panni di assessore. Per me è stata una medaglia essere stato cacciato dalla sua congrega politica, non a caso i cittadini mi hanno premiato. Senza dimenticare che su molte opere del mandato Piunti il maggior apporto l’ho dato io a partire dal Giardino Nottate de luna, dove intercettai i finanziamenti, perché avevo compreso subito il suo immobilismo, quindi era necessario che mi dessi da fare personalmente».