SAN BENEDETTO - Corone...di spine per il Comune. La Corte dei Conti ha inviato in municipio una “relazione di irregolarità” in merito alla gestione degli acquisti degli omaggi floreali per le civiche ricorrenze. Diciamolo subito: la questione ruota attorno a cifre non proprio esorbitanti. Infatti, per l’intero anno in corso, il Comune ha previsto una somma complessiva di 1.600 euro da dedicare a questo specifico canale di spesa. Ma quando la magistratura contabile accende i suoi fari fa sempre notizia.
La relazione è datata giugno 2021: ultime fasi della precedente amministrazione. Ma, al di là della compagine politica, il caso coinvolge principalmente l’apparato comunale. In ogni modo, proprio in base a tali rilievi, è stato attivato qualche cambiamento. Dagli atti pubblicati in Albo pretorio si evince che è stata avviata una nuova «indagine di mercato, tra i locali fiorai, al fine di stilare un elenco di fornitori dal quale attingere annualmente in applicazione ai criteri di rotazione e trasparenza».
Va detto che i costi di fiori e corone sono inseriti nelle cosiddette “spese di rappresentanza” sulle quali, da anni, il Comune ha attuato una drastica cura dimagrante. Nel 2014, ad esempio, le spese di rappresentanza furono di 8.250 euro. Nel 2012, la Corte dei Conti ravvisò profili critici. «Esulano dall’attività di rappresentanza - fu il monito dei magistrati contabili - quelle spese che non siano strettamente finalizzate a mantenere o accrescere il prestigio dell’ente verso l’esterno». Linea di rigore poi sposata dal sindaco Pasqualino Piunti, insediatosi a metà 2016.
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