Nessun trauma, il comandante
Capriotti è morto annegato

Il recupero del corpo di Livio Capriotti
Il recupero del corpo di Livio Capriotti
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Venerdì 5 Dicembre 2014, 18:57 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 11:10

SAN BENEDETTO - Il comandante Livio Capriotti è morto annegato, trascinato giù dalla sua barca che stava affondando.

E' quanto è emerso dalla ricognizione cadaverica eseguita dal medico legale Claudio Cacaci. La Procura non ha infatti ritenuto opportuno eseguire l'autopsia sul corpo dello sfortunato marittimo commissionando al medico legale una ricognizione cadaverica. L'esame non avrebbe evidenziato particolari traumi che possano giustificare una perdita di sensi successiva alla trasmissione dell'Sos alla sala operativa della Capitaneria.

Ora la salma del trentunenne dovrebbe essere riconsegnata ai familiari che potranno così stabilire data e ora dei funerali.

Nelle ultime ore i militari della Capitaneria di porto hanno invece ascoltato Andrea Abate, il trentaquattrenne imbarcato sul Stella Bianca che è stato salvato dalle onde subito dopo il naufragio.

Il giovane avrebbe aiutato gli investigatori a ricostruire la dinamica dell'incidente che, per il momento, resta top secret. Il fascicolo è nelle mani della Procura ascolana che ha aperto un'inchiesta sul naufragio senza però avere ancora precise ipotesi di reato. Nel frattempo ci si sta muovendo anche sul fronte della rimozione del peschereccio che dovrà essere tirato fuori dall'acqua entro Natale.

La presenza dello scafo in quel punto, alla porta di ingresso del porto, rappresenta infatti una vera emergenza. C'è un'intera comunità che si è streta intorno ai familiari di Livio Capriotti. In porto si stanno organizzando della collette per aiutare la moglie e il figlio dello sfortunato comandante per i quali, quella barca rappresentava l'unico mezzo di sostentamento.

Alcuni amici del marittimo stanno cercando di coinvolgere anche il resto della cittadinanza in una iniziativa di solidarietà mentre la Sambenedettese scenderà in campo nel match contro il Matelica con il lutto al braccio.

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