Morti alla Rsa di Offida, la difesa di Wick assesta un colpo che potrebbe rivelarsi decisivo

Il procuratore Umberto Monti
Il procuratore Umberto Monti
di Luigi Miozzi
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Giovedì 18 Novembre 2021, 02:40

OFFIDA - La difesa di Leopoldo Wick assesta alle fondamenta del castello accusatorio della Procura un colpo che potrebbe rivelarsi decisivo. È ripreso ieri mattina davanti ai giudici della corte d’assise di Macerata, il processo a carico dell’infermiere della Rsa di Offida accusato di aver ucciso otto anziani e del tentato omicidio altri quattro ospiti della struttura.

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L’elemento nuovo è emerso in apertura del dibattimento, quando è stato chiamato il primo dei quindici testimoni dell’accusa sentiti nel corso dell’udienza di ieri che ha tirato in ballo l’operatrice socio sanitaria che, a settembre del 2018, si recò dai carabinieri di Offida per raccontare quello che accadeva all’interno della residenza per anziani. Dalle sue dichiarazioni prese il via l’inchiesta che a distanza di oltre un anno mezzo portò all’arresto di Leopoldo Wick. Il testimone, davanti alla corte, ha riferito di esserre venuta a conoscenza di problemi di salute di cui sarebbe affetta l’Oss e che ne aveva comportato il suo ricovero nel reparto di psichiatria dell’ospedale.

«La testimone non ricordava bene quando è venuto a conoscenza del fatto, probabilmente a febbraio del 2019 - ha riferito l’avvocato Francesco Voltattorni - ma la testimone ha riferito di questi problemi di salute di cui sarebbe affetta l’operatrice sanitaria.

Spetterà ora al presidente valutare l’attendibilità delle dichiarazioni resi dalla donna da cui, poi, è scaturita tutta l’indagine». A seguire, sono stati ascoltati successivimente tutti gli altri testimoni indicati dal Pm volti a far emergere la personalità dell’imputato, il suo carattere e le modalità con cui svolgeva il suo lavoro. Sul banco dei testimoni si sono seduti infermieri e operatori socio sanitari che erano in servizio tra il 2017 e il 2019 nella casa di riposo a cui è stato chiesto soprattutto di ricordare quale era la condotta dell’imputato e quali erano i suoi rapporti con quelli che a quel tempo erano i suoi colleghi. Ed è emerso anche che tra l’operatrice sanitaria che fece scattare le indagini con la sua denuncia e Leopoldo Wick i rapporti erano piuttosto tesi. Sono stati anche ricordati alcuni episodi in cui alcuni degli ospiti della struttura avevano accusati dei malori, tra i quali delle gravi crisi glicemiche, ed anche quando gli anziani trascorrevano le giornate in uno stato soporifero.

«Come ha ricordato anche oggi (ieri, ndr) il presidente della corte nel cosro dell’udienza - ha ribadito l’avvocato Voltattorni - il fulcro del processo sarà rappreentato dalla perizia medico legale che verrà affidata nel corso della prossima udienza per accertare il nesso di causa tra la somministrazione dei farmaci ed il decesso degli anziani». Al termine dell’udienza, infatti, il processo è stato aggiornato al prossimo 1 dicembre. In quella occasione, oltre ad essere sentiti altri testimoni dell’accusa, presteranno il loro giuramento anche il medico legale Emanuela Turillazzi e il tossicologo forense Silvio Chiericoni ai quali verrà affidato il quesito per cercare di fare piena lucd su quanto avvenuto all’interno della Rsa di Offida

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