Anziani morti nella Rsa di Offida, due perizie per stabilire la verità. Infermiere accusato di omicidio volontario e premeditato

La Rsa di Offida al centro del processo iniziato in Corte'Assise a Macerata
La Rsa di Offida al centro del processo iniziato in Corte'Assise a Macerata
di Luigi Miozzi
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Giovedì 28 Ottobre 2021, 09:25

MACERATA - È accusato di aver ucciso otto ospiti della Rsa di Offida e del tentato omicidio di altri quattro anziani. Ieri mattina davanti ai giudici della corte d’assise di Macerata è iniziato il processo a carico di Leopoldo Wick,l’infermiere della struttura che secondo quanto sostenuto dalla Procura di Ascoli che ha condotto le indagini, tra il gennaio del 2017 e il dicembre del 2019, avrebbe somministrato dosi massicce di farmaci che nulla avevano a che fare con i piani terapeutici dei degenti e che avrebbero causato il decesso degli anziani.

 
L’accusa
Da qui, l’accusa di omicidio aggravato e continuato, tentato omicidio aggravato e premeditato, lesioni gravi per aver somministrato agli anziani dosi di insulina e psicofarmaci. Il presidente della corte, il giudice Roberto Evangelisti, ha disposto due nuove perizie: una tecnica, affidata alla consulente Annalisa Balestrieri che prestrerà giuramento nel corso della prossima udienza fissata per il 3 novembre, per procedere alla trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche ritenute decisive dalla pubblica accusa; e l’altra medico legale che dovrà verificare il nesso di causalità tra la sostanze eventualmente somministrate e l’avvenuto decesso.

Sono stati nominati come consulenti gli stessi che vennero chiamati dal gip di Ascoli per effettuare l’incidente probatorio: si tratta del medico legale Emanuela Turillazzi e del tossicologo Silvio Chiericoni che si insedieranno nel corso dell’udienza prevista per il 17 novembre prossimo. «I consulenti incaricati di eseguire la perizia medico legale avranno un ruolo decisivo - sottolinea l’avvocato Tommaso Pietropaolo che insieme con i colleghi Francesco Voltattorni e Luca Filipponi difende Leopoldo Wick -.

Sarà sviscerato il problema sotto un profilo scientifico ed è quello che a noi più interessa. Perché, visto che si tratta di un processo meramente indiziario, e visto che noi avremmo le prove che escludono la responsabilità del nostro assistito, penso che sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa istruttoria».


Saranno una novantina, invece, i testimoni ammessi dai giudici tra quelli indicati dagli avvocati delle 47 parti civili che si sono costituite in giudizio, che si uniscono a quelli che sono stati indicati dal Pm Umberto Monti e dal pool difensivo dell’infermiere. «Il presidente ha organizzato il futuro sviluppo del processo - sottolinea l’avvocato Francesco Voltattorni - e già dalla prossima udienza del 3 novembre saranno sentiti parecchi testimoni perché ha invitato il pubblico ministero a citarne almeno dieci. Ma sarà l’aspetto medico sanitario quello su cui sarà incentrato tutto il processo».


Gli accertamenti
Nel frattempo, i difensori di Wick hanno chiesto ed ottenuto che il loro assistito venga visitato all’interno del carcere di Marino del Tronto: «Bisogna considerare che Wick è una persona che è in carcere da un anno e mezzo - riferisce l’avvocato Pietropaolo - e non penso che sia semplice sopportare un tale regine specie quando, e lo dico con cognizione di causa, tu sei innocente. In questo momento non gode di ottima salute quindi noi abbiamo chiesto e ottenuto il permesso a farlo visitare da un medico e vedremo ora quali sono le sue condizioni». L’udienza di ieri mattina si era aperta con l’istanza presentata dall’avvocato Arrigo Silvestri per conto dell’Asur Marche, per chiedere l’estromissione della azienda sanitaria regionale dal giudizio come responsabile civile. Istanza che è stata rigettata dalla corte dopo essersi riunita in camera di consiglio.

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