Il torrente Vibrata fa ancora paura. I residenti: «Temiamo che possa tracimare alla prossima pioggia»

Il torrente Vibrata fa ancora paura. I residenti: «Temiamo che possa tracimare alla prossima pioggia»
Il torrente Vibrata fa ancora paura. I residenti: «Temiamo che possa tracimare alla prossima pioggia»
di Gloria Caioni
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Martedì 20 Dicembre 2022, 05:30

MARTINSICURO - Il torrente Vibrata fa ancora paura e le minoranze consiliari chiedono di modificare il “Progetto di sistemazione idraulica” redatto per il corso d’acqua. I Gruppi “Europa Verde” e “Martinsicuro e Villa Rosa Bene Comune” hanno rivolto questa istanza, durante un incontro pubblico, al sottosegretario del Presidente della Giunta Regionale d’Abruzzo Umberto De Annuntiis e agli ingegneri del genio civile di Teramo Giancarlo Misantoni e Mario Cerroni.


L’incolumità


«Al momento - spiegano - non viene garantita l’incolumità delle persone che risiedono in prossimità del corso d’acqua e la protezione delle rispettive abitazioni nel tratto viadotto A14 - foce, in caso di esondazione delle acque di piena». La minoranza ricorda ancora gli episodi alluvionali degli anni ‘70 che misero in ginocchio il quartiere di Campo Casone, quello al confine con Villa Rosa. Secondo l’opposizione il progetto redatto ad oggi non tiene conto della direttiva europea sulle Acque 2000/60/CE, della Direttiva Europea Alluvioni 2007/60/CE e del Codice dell’Ambiente. In base a queste norme, infatti, servirebbero opere di restauro ambientale per la messa in sicurezza degli alvei fluviali finalizzati alla prevenzione del rischio idrogeologico, per una efficace protezione civile.

L’11 novembre scorso, i gruppi consiliari hanno chiesto all’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Centrale, che ha competenza sui bacini idrografici dell’Abruzzo, di conoscere i dati sulla pericolosità idraulica 2017/2020 del fiume Vibrata.

Nel contempo hanno fatto richiesta di tutta una serie di dati come la popolazione, le famiglie, gli edifici, le aziende, i beni culturali, le strade, la ferrovia, la rete del metano e molto altro che sarebbe a rischio alluvione compresi fauna, flora e impianti di depurazione. Le opposizioni reclamano anche «una valutazione sull’eccezionalità e la prevedibilità di eventi meteorologici-climatici avversi terrestri e marini e un sistema di previsione e prevenzione del rischio alluvione e della gestione dell’emergenza per l’evacuazione di persone, animali e cose in area appositamente attrezzata».

Lo scorso novembre, intanto, sono partiti i lavori del Genio civile per la ricerca di eventuali residui bellici e la sistemazione dell’alveo del Vibrata. Un intervento, come spiegò al tempo l’assessore Monica Persiani, propedeutico a un più importante lavoro anti esondazione. 


Il dissesto idraulico


Un intervento finanziato dalla Regione con lo scopo di mitigare il dissesto idraulico e ridurre il rischio alluvionale nelle aree circostanti. L’operazione messa in campo dal Genio civile prevede anche interventi di pulizia del letto del fiume, nonché riprofilatura, risezionamento e ripristino della sezione di deflusso e delle fasce di rispetto dell’alveo fluviale». L’opera, realizzata dal Genio civile per 2,1 milioni di euro di fondi, comprende anche interventi di ripristino delle opere di difesa idraulica esistenti e dissestate e interventi di rinaturalizzazione del corso d’acqua mediante ingegneria naturalistica e geotecnica.

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