«Prendeva a cinghiate i bambini»: educatore finisce sotto inchiesta a Martinsicuro

«Prendeva a cinghiate i bambini»: educatore finisce sotto inchiesta a Martinsicuro
«Prendeva a cinghiate i bambini»: educatore finisce sotto inchiesta a Martinsicuro
di Gloria Caioni
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Mercoledì 10 Gennaio 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 15:20

MARTINSICURO Avrebbe alzato le mani su tre bambini tra i 10 ed i 12 anni che partecipavano a un campo scuola promosso da una parrocchia della Val Vibrata sui monti Sibillini. L’uomo, un 50enne della città truentina, è finito sotto indagine della Procura di Ascoli Piceno con le accuse di lesioni e abuso di strumenti di correzione. Tutto è partito dalla segnalazione di un medico del Pronto Soccorso di San Benedetto del Tronto che ha visitato uno dei ragazzini tornato dalla colonia.

La segnalazione

L’adolescente presentava segni di possibili percosse: da qui la segnalazione e l’arrivo di una pattuglia del Norm per le verifiche del caso.

Successivamente i due genitori del 12enne hanno presentato, anche loro, denuncia. Sono scattate così le indagini coordinate dal sostituto procuratore Saramaria Cuccodrillo. Indagini che si sono concluse a metà dicembre e ora si attende di capire se l’educatore – che aveva 20 giorni per presentare una sua memoria - sarà riconosciuto innocente o colpevole per quanto accaduto nel corso di quel campo scuola. Bisognerà accertare se, davvero, abbia compiuto quelle azioni o se ci siano stati racconti non rispondenti a verità.

La gita

I 65 ragazzini erano partiti per la gita organizzata dalla parrocchia il 3 luglio e avrebbero dovuto far rientro il 7 ma la colonia si è interrotta prima a causa di alcuni casi di Covid. L’educatore in questione, però, viste le polemiche sorte ed il polverone che si stava levando era stato invitato a lasciare con anticipo la sistemazione di Meschia. Ma per cosa è indagato? Avrebbe sferrato dei colpi di cinta contro alcuni ragazzini, colpendoli anche con la fibbia, cagionando lividi ad uno di loro e facendo sì che a uno di loro si riaprisse una ferita che si era procurato prima del campo scuola. Lo stesso ragazzino – figlio dei genitori che hanno poi sporto denuncia – avrebbe riferito di essere stato colpito dietro la nuca con una borraccia in ferro. Un altro dodicenne, invece, sarebbe stato preso per il collo e un ultimo colpito con uno schiaffo. Solo per quest’ultimo episodio c’è, però, un testimone oculare. Per gli altri non ci sono testimonianze dirette se non quelle dei tre adolescenti. La stessa parrocchia ha sempre ribadito di voler andare a fondo alla questione e i referenti della colonia sono stati ascoltati, ribadendo di aver sentito queste voci ma di aver pensato ad una “ripicca” da parte dei tre ragazzini che non andavano d’accordo con l’educatore.

Le indagini

Sulla vicenda è chiamata a far luce la magistratura che dovrà decidere se rinviare a giudizio l’uomo oppure archiviare il caso. Intanto i genitori che hanno sporto denuncia sono assistiti dai legali Mauro Gionni e Vittorio Taffoni. Chiedono di conoscere la verità su quanto accaduto a loro figlio. A seguire la storia è anche la presidente Protezione Infanzia Regione Abruzzo Maria Concetta Falivene che si è interessata della vicenda e per sostenere la famiglia del ragazzino in questo calvario giudiziario volto ad accertare quanto accaduto.

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