ARQUATA - I rintocchi della campana squarciano la notte. Sono le 3.36 del 24 agosto e nel piccolo parco giochi del paese che non c’è più, dove all’epoca trovarono rifugio le sacche con i corpi delle vittime, è ora tempo del ricordo. La campana risuona per cinquantadue volte, scandendo i nomi di quella tragedia. Un gigantesco cuore rosso spezzato è posto in terra, tra le candele. Le maglie con i volti di quelle vite spezzate fanno da sfondo.
«Ben oltre le idee di giusto e sbagliato c’è un campo. È lì che vi aspetterò»: una frase del poeta Rumi si legge su uno striscione. Sotto il cielo, in mezzo alle lacrime e alle macerie.
Il luogo di vita
«Queste persone vivono accanto a noi, vivono in Dio. Il modo migliore per rendere giustizia a questo luogo è fare in modo che sia trasformato in un luogo di vita. Queste persone hanno vissuto qui, hanno gioito, hanno pianto. Venire qui è ritrovarsi in un paese devastato, raso al suolo. Vorremmo davvero che questo luogo risorgesse». Così il vescovo di Ascoli, Gianpiero Palmieri, presente alla commemorazione nella notte. «Ripensare a sei anni fa è dura.
Il paese dimezzato
Il dato dei residenti ad Arquata è impressionante: prima delle terribili scosse si registravano 1.050 residenti. Oggi il numero si ferma a 650: un calo drastico di quasi il 40%. «Sei anni, troppo tempo. La ricostruzione è stata ritardata per diversi motivi. Ora sembra che sia stata imboccata la strada giusta, anche se è tardi. La popolazione non c’è più, le attività non ci sono più. Serviranno interventi sostanziosi per incentivare il ritorno delle persone qui», commentano dall’associazione Pescara del Tronto R-esiste. E ieri mattina ad Arquata la visita a sorpresa di Diego Della Valle. «Non dimentichiamo mai il valore del territorio: essere oggi qui è importante, soprattutto perché non veniamo in veste di ospiti ma di amici. Come tali ci avete accolto, quello siamo e quello vogliamo essere. Tutto ciò che serve lo faremo, vedo comunque che molte cose iniziano a funzionare: il commissario Legnini è una persona di prim’ordine per cui mi pare che si possa guardare al futuro con ottimismo». Nel tardo pomeriggio di ieri invece la messa nell’area Sae a Pescara, celebrata dal vescovo Palmieri. Presente il sindaco Michele Franchi, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, gli assessori regionali Giorgia Latini e Guido Castelli, il commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, e Fabrizio Curcio, capo dipartimento della Protezione Civile.
La ripartenza
«Non c’è un momento in cui ci sarà la ripartenza. È in corso, in itinere. I territori stanno ricostruendo. L’impegno per quest’anno è che la ricostruzione del centro storico di Arquata possa partire al più presto. Le prime sistemazioni hanno preso il via proprio in questi giorni», afferma Legnini. «Lo spirito della ripartenza accomuna le celebrazioni di questa giornata - spiega Curcio -. Vedo una comunità ancora ferita ma fiduciosa in quello che si sta facendo». Alla celebrazione anche il presidente della Provincia Sergio Loggi, l’onorevole Lucia Albano, il prefetto Carlo De Rogatis, il vicesindaco di Ascoli, Gianni Silvestri, i sindaci di Montegallo, Montemonaco e Palmiano.