Sette studenti contagiati in quattro classi: tornano gli incubi Dad e quarantena

Sette studenti contagiati in quattro classi: tronano gli incubi Dad e quarantena
Sette studenti contagiati in quattro classi: tronano gli incubi Dad e quarantena
di Nino Orrea
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Martedì 21 Settembre 2021, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 09:22

ASCOLI - Basta il contagio di un alunno e per tutta la classe scatta la quarantena. Era la preoccupazione generale sottesa all’avvio dell’anno scolastico che sta trovando puntuale conferma: nel Piceno sono già 7 i casi positivi al Coronavirus e questo ha imposto la sospensione delle lezioni in 4 classi e l’introduzione in 3 della didattica digitale a distanza, la famigerata Dad, incubo per quasi 18 mesi, che non si riesce ancora ad eludere.

I controlli

Si tratterebbe di tre scuole nel territorio provinciale: due elementari, una pubblica e una privata e di un asilo nido, dove, ovviamente, non si può fare la dad e dove scatta la chiusura con evidenti ripercussioni sulle famiglie. Il problema rischia di diventare ancora più traumatico quando entrerà a pieno regime la campagna di monitoraggio dei contagi con i tamponi salivari. Negli istituti sentinella, ad Ascoli tra l’altro ci sono due classi (una quarta e una quinta) dell’istituto comprensivo Luciani, sono in corso le procedure per ottenere il consenso da parte dei genitori degli alunni, una fase fondamentale per avviare il progetto. Durante la prima parte, i test saranno fatti a scuola dai tecnici dell’Area vasta; in seguito ci sarà anche la possibilità di eseguire i tamponi da parte delle famiglie. Se l’avvio della campagna di monitoraggio è ancora alle fasi preliminari, entrano nel vivo le somministrazioni delle terze dosi di vaccino anti Covid alle persone immunodepresse.
I vaccini
Da domani, il richiamo interesserà una trentina di pazienti sottoposti a trapianto in tutta l’Area vasta 5, convocati direttamente dal personale dei reparti in cui sono in carico. A seguire sarà la volta degli altri pazienti affetti da gravi patologie, come i pazienti oncologici, poi toccherà alle persone ultraottantenni. Si tratta di pazienti che hanno completato il ciclo vaccinale tra i mesi di gennaio e febbraio e passati nove mesi dovranno sottoporsi alla dose di richiamo con il vaccino Pfizer.
I dati
Prosegue, seppure a rilento, la campagna vaccinale per tutti gli altri soggetti. A ieri, le persone vaccinate con la seconda dose si attestavano al 75% della popolazione vaccinabile in tutta l’Av5. Mediamente, ogni giorno, sono 500 i soggetti che tra Ascoli e San Benedetto si sottopongono alla vaccinazione. Un numero lontano da quello registrato in primavera, quando le dosi somministrate ogni giorno variavano tra le 1.200 e 1.300 unità, ma che è, comunque, in leggera risalita rispetto ad agosto, quando le dosi somministrate quotidianamente erano circa 300. Una percentuale, quella del 75% che sconta la resistenza a sottoporsi al ciclo vaccinale della fascia di età della popolazione tra i 50 e i 59 anni. Secondo i dati sia del Distretto sanitario di Ascoli che della Farmacia dell’ospedale Mazzoni, la percentuale delle persone che hanno completato il ciclo vaccinale in questa fascia di età si aggira intorno al 65%.
La preoccupazione
Un numero che preoccupa le autorità sanitarie del Piceno, perché riuscire a smantellare questo zoccolo duro significherebbe raggiungere l’80% delle persone vaccinate nel giro di pochissimi giorni.

Va anche detto che queste percentuali crescono in maniera significativa al crescere della fascia di età. Infatti, nella fascia di età tra il 60 anni e i 79 anni la percentuale delle persone che ha completato il ciclo vaccinale si attesta a oltre il 70%, che diventa l’80% per gli over 80. L’ottimismo Anche se la campagna vaccinale segna il passo, le autorità sanitarie dell’Av5 confidano di raggiungere l’obiettivo dell’80% dei vaccinati entro fine settembre. L’ottimismo deriva da due fattori. Il primo è l’obbligo del green pass introdotto dal governo; il secondo deriva dai dati riferiti alla fascia di età tra i 12 e i 19 anni. I ragazzi che si sono sottoposti al ciclo vaccinale sono il 65% del totale in questa fascia di età, una percentuale che fa schizzare l’Av5 al primo posto nelle Marche. 

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