Riecco l'incubo Dad: primi contagi Covid alle superiori, i compagni di classe tutti a casa

Riecco l'incubo Dad: primi contagi Covid alle superiori, i compagni di classe tutti a casa
Riecco l'incubo Dad: primi contagi Covid alle superiori, i compagni di classe tutti a casa
di Andrea Maccarone
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Martedì 21 Settembre 2021, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 08:57

ANCONA - Riparte il valzer della Dad. Si contano i primi contagi nelle scuole superiori di Ancona. Una classe in didattica digitale a distanza all’Istvas e più di una al liceo artistico Mannucci. Attivati tutti i protocolli di sicurezza e si attende il responso dell’Asur per le quarantene. Resistono, invece, gli istituti comprensivi dove al momento non sono stati registrati casi di Covid. A neanche una settimana dall’inizio dell’anno scolastico si ricomincia con la dad in alcuni istituti del capoluogo. 

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I protocolli 

«Sabato sera ci è arrivata un’email di una mamma che ci avvertiva riguardo il contagio del figlio - racconta il preside dell’Istvas, Francesco Savore - abbiamo attivato subito i protocolli e già da oggi (ieri per chi legge, ndr) è stata disposta la dad per tutta la classe». Situazione analoga al liceo artistico Mannucci dove il preside Francesco Maria Orsolini conferma che «più di una classe è stata messa in dad per un solo caso di covid per ora riscontrato». Probabilmente il ragazzo positivo nei giorni scorsi era stato in contatto con compagni di altre classi. Una situazione prevedibile, d’altronde. E che non sorprende più di tanto. «Tutto sotto controllo - assicura Savore - il caso è stato gestito bene senza recare particolari problematicità». L’altro nodo che avrebbe potuto impensierire i dirigenti scolastici è quello dei trasporti. Ma anche sotto questo profilo sembra che il sistema messo in piedi stia reggendo più che bene. «Giusto il primo giorno si sono verificati degli assembramenti all’uscita - racconta Alessandra Rucci, preside del liceo scientifico Galileo Galilei - così abbiamo provveduto subito a richiedere un’intensificazione dei mezzi e già dal giorno successivo il problema è rientrato». 
Il riempimento all’80%, come previsto dal decreto, può dare l’impressione che i mezzi siano affollati.

Ma in realtà si è ampiamente dentro il consentito. «I ragazzi non ci hanno rappresentato situazioni di disagio - afferma Savore - anzi, devo dire che su questo fronte sembra si stia andando meglio del previsto. Giusto qualche genitore particolarmente attento mi sta chiedendo di concedere l’uscita anticipata di qualche minuto per il figlio. Stiamo valutando le varie situazioni». E se negli istituti comprensivi, per fortuna, al momento non si registrano casi di contagio, il problema principale resta quello del tempo prolungato con richiesta di mensa per i bambini. Infatti il numero delle famiglie che necessitano del servizio è ancora troppo sparpagliato. 

Il nodo 

«La stragrande maggioranza è fatta addirittura di singoli casi in una sola classe, oppure due o tre» spiega l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Tiziana Borini. Ciò non permetterebbe l’attivazione del servizio perché risulterebbe troppo oneroso per la singola famiglia. E non si possono nemmeno raggruppare «perché se ci fosse un caso di contagio - spiega l’assessore - poi dovremmo mandare in quarantena più classi». Dunque la situazione non ha ancora trovato una quadra. «Mentre stiamo facendo il possibile - rassicura Borini - per far sì che il tempo prolungato con pranzo sia attivato per quelle classi dove la richiesta ha raggiunto numeri adeguati: da otto, nove in su».

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