Ascoli, la denuncia del primario di medicina legale: «Quattro morti sospette di Covid, ma nessun tampone»

Ascoli, la denuncia del primario di medicina legale: «Quattro morti sospette di Covid, ma nessun tampone»
Ascoli, la denuncia del primario di medicina legale: «Quattro morti sospette di Covid, ma nessun tampone»
di Luigi Miozzi
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Sabato 30 Maggio 2020, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 16:43

ASCOLI - Maggiore attenzione alle procedure sanitarie e condivise anche con i medici di medicina generale da parte dei medici del 118 che durante questa emergenza sanitaria sio trovano nelle condizioni di dover constatare il decesso di una persona nella propria abitazione. È quello che chiede il primario di medicina legale, Pietro Alessandrini, con una lettera inviata al direttore del 118, a quello del dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 5 e ai due direttori dei distretti sanitari di Ascoli e San Benedetto nella quale vengono segnalate delle anomalie nelle costatazioni di avvenuto decesso. 

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Secondo quanto riportato dallo stesso Alessandrini, sarebbero quattro i casi in cui il medico del 118, nel constatare il decesso ha apposto l’annotazione di «sospetto caso Covid-19 asintomatico» senza però dare seguito alle procedure previste dal ministero per il contenimento dei contagi ovvero l’immediata esecuzione del tampone e il precauzionale allontamento dei familiari evitando la vestizione del defunto e la tanatocosmesi in attesa dei risultati del test.
 
Invece - stando a quanto si evince dalla comunicazione inviata - il medico della Asur incaricato di certificare il decesso giunto a domicilio avrebbe constatato che l’annotazione di sospetto contagio non era riportata sulla scheda Istat compilata dal medico di famiglia e che neppure i familiari sarebbero stati avvertiti dei potenziali pericoli. Comportando, pertanto, anche il disagio del medico dell’Asur che ha dovuto disporre l’immediata chiusura del feretro tra il disappunto dei familiari. Da qui il richiamo di Alessandrini ad una maggiore rispetto delle disposizioni previste e ad un raccordo anche con il medico di medicina generale che possa dare ragguagli sullo stato di salute del paziente per una segnalazione più puntuale. 

«Alessandrini, che agisce al termine di un percorso, ha segnalato delle criticità - spiega il Flavio Paride Postacchini, primario del 118 - ed il suo operasto è stato molto utile. Personalmente, in una comunicazione inviata al personale ho raccomandato di seguire quanto prescritto dal ministero della salute sulla constatazione del decesso e attivare il protocollo. Va anche tenuto conto della difficoltà oggettiva del medico a definire i criteri di causa della morte con eventuali patologie concomitanti».

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