Quattro operatrici dell'asilo comunale positive al Covid: struttura chiusa almeno fino al 9 ottobre

Ascoli, quattro operatrici dell'asilo comunale positive al Covid: struttura chiusa almeno fino al 9 ottobre
Ascoli, quattro operatrici dell'asilo comunale positive al Covid: struttura chiusa almeno fino al 9 ottobre
di Mario Paci
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Martedì 29 Settembre 2020, 03:35

ASCOLI - Sono stati quindici i casi di positività al coronavirus registrati nella giornata di ieri. La situazione più delicata riguarda un asilo nido comunale dove, dopo la scoperta che un’operatrice socio assistenziale era risultata positiva al virus, ieri altre tre colleghe hanno ricevuto la brutta notizia di essere infettate. L’asilo nido in questione è lo Zerotre.

L’Amministrazione comunale, in collaborazione con il dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 5, sta provvedendo all’attuazione del piano di sicurezza. Tutte le operatrici e le educatrici del nido hanno effettuato il tampone e la quarantena prudenziale e cautelativa.
 
Il personale medico del Dipartimento di Prevenzione dell’Asur acquisirà le informazioni cliniche ed eseguirà i tamponi anche a tutti i bambini frequentanti il nido e, in base alle risultanze degli stessi, potrà valutare di estendere la quarantena anche ai bambini frequentanti. È stata effettuata immediatamente la sanificazione dei locali e alla fine si è deciso di chiudere l’asilo nido Zerotre almeno fino al 9 ottobre. La decisione è stata concordata in base alle valutazioni che il Dipartimento di prevenzione dell’Asur ha effettuato. Come era prevedibile, infatti, è il mondo della scuola più in generale ad accrescere i timori sull’aumenti dei un contagio. In un istituto superiore cittadino, fra i più attenti alla prevenzione del Coronavirus, si è registrato un caso di uno studente positivo al virus. È stato il padre ad allertare le istituzioni e tutti i compagni di classe sono stati sottoposti al tampone. Il risultato, per fortuna, è stato negativo. Ora gli studenti dovranno osservare qualche giorno di isolamento domiciliare per precauzione e poi, salvo accusare improvvisi sintomi, potranno tornare a scuola.
Il malocchio
Purtroppo è rimasta contagiata anche un’infermiera dell’ospedale Mazzoni che risiede nella vallata del Tronto. Anche in questo caso sono scattate immediatamente le misure di sicurezza. L’operatrice sanitaria, comunque, sta al momento bene. Gli isolamenti domiciliari (dei quali 12 operatori sanitari) sono scesi sotto i 500 ma con l’impennata dei contagi di ieri sono destinati a lievitare. E proprio per numero dei contagi Ascoli sta per sorpassare Fermo nella classifica dall’inizio della pandemia. C’è poi anche chi pensa di sconfiggere il virus con la superstizione. È il caso di una donna che dopo avere partecipato ad una festa, temendo di rimanere contagiata come alcuni invitati, ha pensato di farsi togliere il malocchio. Invano. Tale forma di superstizione, priva di alcuna validità scientifica o di riscontri oggettivi, è purtroppo ancora presente dalle nostre parti, sopravvivendo ostinatamente agli sviluppi storici e scientifici, anche nel terzo millennio. La contagiata per fortuna è in discrete condizioni di salute ma costretta, ovviamente, a rimanere a casa per almeno due settimane.
Le mascherine 
I quindici contagi avvenuti anche ieri (ma stanno diventando un’inquietante costante) dimostrano che la situazione è piuttosto seria. Il direttore generale dell’Area vasta 5, Cesare Milani, continua a sgolarsi che bisogna stare attenti, che siamo sull’orlo del precipizio, che bisogna indossare la mascherina nei luoghi chiusi e rispettare il distanziamento sociale. Ma anche in questo fine settimana si è continuato a bisbocciare nei locali come se l’impennata dei contagi non riguardasse i commensali e i suoi appelli sono gli stessi di una Cassandra. Inascoltati. 
Le multe
Non è un mistero che proprio da una cerimonia alle porte della città e di un banchetto a Roccafluvione ci siano state, purtroppo, decine di contagiati. Ma in attesa che qualcuno fornisca precise disposizioni, alcuni sindaci non sono rimasti con le mani in mano e si sono mossi autonomamente. Come ad esempio il sindaco di Colli del Tronto, Andrea Cardilli, che prima ha avvisato due esercenti a indossare la mascherina dopo le segnalazioni pervenute in municipio. Alla fine ha inviato sul posto gli agenti della polizia locale che li hanno sorpresi perchè sprovvisti dei dispositivi e quindi multati.

Il sindaco di Palmiano, Giuseppe Amici, il comune più piccolo della provincia con appena 200 abitanti, dopo una decina di casi positivi fra la popolazione, ha invece deciso di contribuire con fondi comunali in parte alle spese per l’esecuzione dei tamponi a tutti i residenti del capoluogo (Castel San Pietro finora escluso perchè in assenza di contagiati). 

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