Ascoli, solidarietà ai tempi del Covid19: pasti caldi e pacchi spesa per chi ha perso il salario

Ascoli, solidarietà ai tempi del Covid19: pasti caldi e pacchi spesa per chi ha perso il salario
Ascoli, solidarietà ai tempi del Covid19: pasti caldi e pacchi spesa per chi ha perso il salario
di Piefrancesco Simoni
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Mercoledì 1 Aprile 2020, 11:04

ASCOLI - L’emergenza Coronavirus sta colpendo al cuore le famiglie italiane. Lo stop generalizzato del sistema produttivo genera nuovi poveri, privati del reddito a causa della chiusura di fabbriche, uffici e negozi. Il Santo Padre, per primo, ha posto la questione, l’esecutivo ha stanziato 400 milioni, distribuiti ai Comuni, come prima risposta. Ad Ascoli, il Polo accoglienza e solidarietà, realtà che racchiude l’opera volontaria di alcune associazioni di carattere religioso e laico, si è subito attivata per fronteggiare una situazione in continuo divenire, destinata a peggiorare. 



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In un’informativa fornitaci dal vescovo di Ascoli monsignor Giovanni D’Ercole, risulta che da lunedì 16 marzo alla mensa del Pas, in una struttura appena restaurata e situata vicino all’ex seminario, i volontari delle associazioni Zarepta e Betania, coordinati dalla Caritas diocesana, hanno organizzato una distribuzione giornaliera di pasti da asporto che sono sufficienti anche per il consumo serale. Il primo piatto è preparato dalle suore Benedettine di S. Onofrio e in tempi rapidissimi trasferito al punto di distribuzione. Il secondo viene acquistato in supermercati e aziende ascolane e distribuito ancora caldo.
Le operazioni di distribuzione avvengono nel rispetto di tutte le norme di sicurezza sanitaria: i volontari sono provvisti dei dispositivi di protezione individuale e gli utenti vengono forniti di mascherina. Si propone a tutti la sanificazione delle mani con gel igienizzante. Qualche privato provvede gratis a fornire prodotti cucinati e caldi.
I numeri
Ogni giorno vengono distribuiti dai 50 ai 60 pasti. Il Pas fornisce il pranzo per 9 ospiti della casa albergo Ferrucci e per i 4 del dormitorio comunale. Viene raggiunta ogni giorno una persona soggetta agli arresti domiciliari su segnalazione della Questura. All’Emporio Madonna delle Grazie dal 14 marzo ogni sabato vengono distribuiti 150 pacchi di alimentari del valore di circa 50 euro. In collaborazione con la Protezione civile comunale è stato attivato un servizio di consegna domiciliare dei pacchi di alimentari e pasti caldi per chi non può uscire o provvedere autonomamente. La Croce rossa si occupa della distribuzione dei farmaci a domicilio. Il Centro di ascolto Caritas ha aumentato la finestra di ascolto e risponde alle richiesta di aiuto dalle 9 alle 19 tutti i giorni. 
La riflessione
Sulla delicata situazione interviene monsignor D’Ercole: «L’emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio le famiglie di chi fa lavoretti saltuari e di chi vive del solo reddito proveniente da un’attività, oggi bloccata dal decreto. Le prospettive non sono belle. Qui povertà significa essere privi del minimo per la sussistenza. So per certo di persone che hanno difficoltà a trovare il necessario per mangiare e non hanno il coraggio di chiedere perché si vergognano. Oltre al dramma di come alimentarsi, registriamo un’altra emergenza: la solitudine. Per questo, come diocesi abbiamo avviato un servizio di ascolto al telefono. Siamo diverse persone, me compreso. Esistono casi di famiglie con componenti che hanno fragilità mentali. Prima erano ospitati in strutture, oggi non è possibile e sono costretti alla convivenza forzata che aggrava la patologia. Esistono casi di figli che alzano le mani sulle proprie mamme». Il vescovo si rivolge a istituzioni e cittadini: «C’è un’intensa e bella collaborazione tra le istituzioni, garanzia di successo per risolvere i problemi di chi è in difficoltà. Alle istituzioni, che ringrazio per l’impegno, vorrei chiedere di farsi carico di ascoltare chi non ce la fa anche se talvolta i loro modi possono risultare bruschi o poco appropriati. E le risposte siano rapide. La gente deve fidarsi delle istituzioni da cui si attende messaggi positivi. Esorto la gente a mantenere i contatti con gli altri; a fare rete per vincere la solitudine, il più grave dei mali. Cerchiamo di alleviare il disagio della convivenza forzata con un programma giornaliero, in onda dalle 17.40 su Tvrs, canale 111. Si recita il rosario, si celebra la messa, poi c’è uno spazio aperto con i videomessaggi dei sindaci o di chi vuole raccontare la propria esperienza. Si chiude sempre con un minuto e mezzo di esercizi ginnici da eseguire dentro casa».
L’iniziativa
Il Gruppo Gabrielli ha accolto la richiesta del Presidente del Consiglio Conte ed applicherà ai possessori dei buoni spesa emessi dal Comune uno sconto extra del 10%, alla cassa, sull’importo della spesa. «Riteniamo – ha dichiarato Barbara Gabrielli, vicepresidente del Gruppo – che il sostegno ai nuclei familiari più colpiti dalla crisi economica, generata dalla pandemia, sia per noi un dovere morale».

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