Caos traffico e cantieri, lavori finiti ma suolo pubblico occupato: ultimatum alle imprese per togliere impalcature ad Ascoli

Summit all’Arengo per recuperare aree per alleviare la circolazione

Caos traffico e cantieri, lavori finiti ma suolo pubblico occupato: ultimatum alle imprese per togliere impalcature ad Ascoli
Caos traffico e cantieri, lavori finiti ma suolo pubblico occupato: ultimatum alle imprese per togliere impalcature ad Ascoli
di Luca Marcolini
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Giovedì 15 Febbraio 2024, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 12:08

ASCOLI Per ogni cantiere che si apre scatta ormai, inevitabilmente, a Palazzo Arengo, la corsa a una soluzione per garantire spazi alternativi per la sosta degli abitanti nella zona interessata. Ma a preoccupare è il numero degli interventi destinato a crescere ancora, considerando che la ricostruzione ora entra sempre più nel vivo e che dai dati dello Sportello unico per l’edilizia aggiornati a fine 2023 emergono complessivamente oltre 1100 autorizzazioni (tra sisma, superbonus e libera edilizia) dal 2019 ad oggi. Considerando poi che sono quasi 400 le dichiarazioni di inizio attività (quindi di potenziali lavori già iniziati) ecco che potrebbero essere ancora circa 700 i cantieri appena avviati, ancora in fase da avvio o da avviare nei prossimi mesi. 

I cantieri

Ma se proprio sulle aperture dei cantieri privati, con finanziamenti da non perdere, l’amministrazione comunale non può di certo imporre blocchi o rallentamenti, c’è un altro aspetto su cui ora l’Arengo si intende ragionare: provare a recuperare gli spazi nelle aree dove i cantieri si sono conclusi ma restano ancora le impalcature. Oppure dove ci sono impalcature che occupano suolo pubblico ma gli interventi devono ancora iniziare pur essendo già trascorso un lungo periodo di attesa. Ed in tal senso diverse segnalazioni arrivano proprio dai cittadini che si trovano in difficoltà. In tal senso, a Palazzo Arengo – come avvenuto già in precedenti riunioni tecniche – secondo la linea del sindaco Marco Fioravanti in condivisione con il vice sindaco Giovanni Silvestri, l’assessore Marco Cardinelli, il dirigente Ugo Galanti e la dirigente e comandante della polizia locale Patrizia Celani - si intende provare a sensibilizzare e sollecitare quelle imprese che prolungano di parecchio le occupazioni di aree pubbliche a interventi conclusi oppure, come detto, installano impalcature molto tempo prima di iniziare effettivamente i lavori.

Considerando che, proprio per i benefici legati alle aree del sisma, le occupazioni di suolo pubblico non si pagano. Ma questa operazione permetterebbe, comunque, un recupero di spazi e aree che potrebbe semplificare la vita di residenti e cittadini in genere sia sul fronte della sosta che della viabilità. In questo senso, quindi, si ipotizza anche il ricorso ad un ulteriore confronto con tecnici e imprese per monitorare la situazione e capire dove si possono recuperare aree. Un discorso che viaggia parallelamente all’individuazione di soluzioni alternative per la sosta, ricavando posti auto dove possibile.

Le ordinanze

Oltre a emanare ordinanze per tamponare l’emergenza sosta e viabilità ormai quasi a cadenza quotidiana e in diverse zone della città, l’Arengo intenderebbe anche provare a monitorare o comunque a cercare una collaborazione con le imprese per evitare che si prolunghi l’occupazione di suolo pubblico per i cantieri anche dopo la conclusione degli interventi e, al tempo stesso, che si sistemino subito impalcature e recinzioni per poi avviare i lavori molto tempo dopo. Questo consentirebbe, quindi, di respirare almeno per qualche mese in più per gli abitanti di quelle zone. E, quindi, di normalizzare la situazione. Soprattutto tenendo conto che sarà fondamentale recuperare suolo pubblico considerando la ulteriore ondata di cantieri in arrivo. Basti pensare che, stando ai dati del Suap, dal 2019 a fine 2023, sono state concesse circa 1.100 autorizzazioni (tra cui ulteriori 110 per il sisma e 63 per il superbonus) e, quindi, ci sono ancora centinaia di cantieri da aprire.

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