ASCOLI - Il grave infortunio del cavaliere del sestiere della Piazzarola, Nicolas Lionetti, e l’abbattimento del suo purosangue Look Amazing, avvenuto durante la seconda tornata della drammatica giostra della Quintana di Ascoli di domenica scorsa, è la conseguenza fisiologica di un incidente che può capitare in un torneo cavalleresco agonistico o si poteva evitare?
È il dubbio che frulla nella testa del Magnifico Messere (il sindaco Marco Fioravanti) e del Consiglio degli Anziani che sovrintende sulla rievocazione storica.
L’avviso
Soprattutto l’infortunio di Lionetti è stata solo una sfortunata coincidenza o si poteva prevenire? La velocità dei cavalieri era eccessiva sulla pista dello Squarcia? L’ex responsabile della pista, Maurizio Celani, dimessosi dopo l’edizione di luglio per le minacce ricevute presumibilmente da alcuni sestieranti, aveva segnalato la pericolosità della pista già a gennaio dello scorso anno. Una lettera indirizzata al Magnifico Messere e al Consiglio degli Anziani, regolarmente protocollata in Comune, dove sostanzialmente l’ex direttore tecnico invitava i vertici della Quintana a rivedere il regolamento della giostra che attribuisce un alto punteggio ai tempi dei cavalieri e quindi alla velocità con il rischio concreto però di incorrere in infortuni degli stessi con conseguenze anche sotto il profilo penale per gli organizzatori.
La Cassandra inascoltata
Insomma, per le caratteristiche della pista dello Squarcia, pur molto curata, l’eccessiva velocità sarebbe stata una potenziale fonte di rischi. Cosa che purtroppo si è verificata con il velocissimo Lionetti che stava effettuando una strepitosa tornata prima di essere disarcionato alla curva del Cassero rischiando grosso. Perché la “Cassandra” Celani non è stata ascoltata? Anche questo aspetto sarò oggetto di riflessione nella prossima riunione del Consiglio degli Anziani. Nel frattempo non si sopiscono le polemiche delle associazioni animaliste dopo la morte del cavallo Look Amazing. Agli esposti già annunciati alla Procura di Ascoli si aggiunge quello del Partito Animalista.
L’esposto
«Non si può morire così» sostiene il Partito Animalista Italiano, tramite il suo presidente Cristiano Ceriello. «I fatti - afferma l’avvocato animalista - oltre a destare sconcerto in tutta Italia lasciano molti dubbi su quanto accaduto, e cioè sullo stato del manto da corsa (dai video parrebbe troppo sabbioso o con terriccio in cui sarebbe stato facile scivolare), modalità di svolgimento, stato del cavallo anche prima di intraprendere la corsa, oltre che per le modalità con cui si sono svolti i fatti, compresa anche la temperatura in cui si è svolto l’evento ed eventuali preallenamenti che avrebbero potuto sfiancare l’animale prima della corsa. Tutte circostanze da verificare ed appurare affinchè al di fuori di ogni ragionevole dubbio».
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