Attacchi dei lupi agli allevamenti, il Parco dei Sibillini aumenta i risarcimenti. Il fenomeno predatorio è in crescita

Pecore uccise dai lupi
Pecore uccise dai lupi
di Francesco Massi
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Mercoledì 8 Novembre 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 14:58

ASCOLI - Sono in continuo aumento gli attacchi dei lupi ad ovini ed altri animali da allevamento al pascolo. Da tempo sono state sollevate lamentele da parte degli allevatori per i danni, per i quali gli indennizzi non sono adeguati. Ora per i capi uccisi nel suo territorio il Parco nazionale dei Sibillini rivede al rialzo i risarcimenti. Triplicati i massimali per gli animali feriti costretti a ricorrere alle spese veterinarie.
  

Il nuovo prontuario per la valutazione dei danni alla zootecnia prevede aumenti di oltre l’11% rispetto al precedente in caso di predazione.

Un risultato che arriva dopo anni di concertazione tra Coldiretti Marche e il management del Parco. Gli importi erano fermi da circa 7 anni e di gran lunga inferiori rispetto a quelli riconosciuti per i medesimi danni al di fuori del Parco. Alcuni esempi. Per una pecora predata l’indennizzo passa da 140 a 170 euro per arrivare a 260 euro per la sopravissana iscritta ai libri genealogici. Per un agnello iscritto ai libri genealogici sotto i 4 mesi si passa da 80 a 150 euro, per un vitello da carne sotto i 20 giorni da 500 a 600 euro, mentre tra i cavalli si arriva fino ai 3.900 euro per uno stallone iscritto (in precedenza era indennizzato 2.500 euro). Il nuovo prontuario conferma la possibilità di recuperare l’80% della spesa di smaltimento della carcassa. «In generale – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – il nuovo prontuario analizza più fattispecie ed è in linea con i risarcimenti applicati dalla Regione Marche fuori dal parco. In precedenza le aziende zootecniche che operano all’interno dell’area protetta subivano due volte: sia dalla maggior presenza di branchi di lupi e quindi dal maggior numero di attacchi subiti, sia perché questi poi venivano sottostimati rispetto alle aziende esterne. Un dumping ingiusto che segnalavamo da tempo». 

Cresce il numero di animali uccisi dai lupi


 
Rimane il fatto che è in crescita il numero di animali uccisi dall’attacco dei lupi. Questi si stanno moltiplicando in modo notevole. Il lupo è una specie protetta a livello europeo e non può essere abbattuto. L’assalto dei lupi però sta mettendo a terra l’intero settore degli allevamenti ovini. La moltiplicazione degli esemplari a caccia di cibo devasta greggi con pecore anche gravide e agnelli. Un fenomeno di emergenza nazionale che nei territori di Ascoli e Fermo ha raggiunto livelli insostenibili. Diversi allevamenti hanno già chiuso. Altri stanno per farlo. Negli ultimi 10 anni persi il 47% degli allevamenti Ascolani e il 51% di quelli Fermani. Neanche i cani pastori maremmani, dicono gli allevatori, riescono a contenere gli attacchi. E ancora. Sono stati sbranati anche cani di media-piccola taglia vicino alle case, nonché qualche puledro e capre. La Commissione europea aprirà una nuova fase nel processo di decisione sull’eventuale declassamento dello status di protezione del lupo. 

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