Ykk, la strada è in discesa per l’impianto geotermico. Conclusa la fase autorizzativa: ecco il progetto

Ykk, la strada è in discesa per l’impianto geotermico. Conclusa la fase autorizzativa: ecco il progetto
Ykk, la strada è in discesa per l’impianto geotermico. Conclusa la fase autorizzativa: ecco il progetto
di Luca Marcolini
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Domenica 19 Novembre 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 07:17

ASCOLI - La battaglia contro il caro energia si combatte con investimenti mirati anche nella zona industriale ascolana, puntando su soluzioni alternative per rendere gli stabilimenti produttivi autosufficienti. Si è sbloccata la procedura per la già annunciata realizzazione di un impianto geotermico, con tre pozzi per il prelievo idrico, nell’area della Ykk Mediterraneo.

Una scelta di campo per consentire all’azienda di prelevare acqua, utilizzarla per la climatizzazione del proprio stabilimento a costi decisamente più bassi e poi reimmetterla nelle falde. In tale direzione, il settore Genio civile Marche sud della Regione ha avviato verso la fase conclusiva, con la pubblicazione ufficiale (per la presentazione di eventuali osservazioni), la procedura autorizzativa che garantirà all’azienda la concessione pluriennale di derivazione delle acque pubbliche ad uso industriale dai tre pozzi che saranno realizzati nell’area di pertinenza della Ykk Mediterraneo a Campolungo.
 
Con la conclusione della fase autorizzativa, dunque, l’industria - che nello stabilimento ascolano produce cursori, galvaniche, minuterie metalliche e bottoni a pressione - con la realizzazione dei tre pozzi, di una profondità massima di 10 metri, potrà prelevare acqua sotterranea, dalle falde presenti, per poi utilizzarla attraverso l’impianto geotermico programmato per autoprodurre calore.

Più nello specifico, si conta di reperire le quantità necessarie al funzionamento dell’impianto, ovvero 15 litri al secondo per un prelievo annuo di circa 150mila metri cubi da ogni pozzo.

Un impianto sostenibile dal punto di vista ambientale, considerando che l’acqua prelevata verrà poi reimmessa in falda a fine ciclo tramite pozzi di restituzione da realizzare sempre all’interno dell’area di proprietà aziendale. L’impianto geotermico di climatizzazione in pompa di calore e serbatoio geotermico al servizio dello stabilimento nella zona industriale ascolana servirà sia per raffrescamento che per riscaldamento. Un intervento “apripista”, a Campolungo, che punta a fornire una risposta efficace e con tecnologie avanzate contro il caro energia. 
 
La strada verso l’autoproduzione di energia e calore appare segnata. Nei mesi scorsi, a Piceno Consind è pervenuta la risposta di altre 12 imprese della zona industriale all’avviso pubblicato per creare comunità energetiche e presentare progetti per impianti fotovoltaici nei relativi stabilimenti. In questa direzione si sono mosse anche altre aziende importanti come la Fainplast che ha deciso di investire circa 5 milioni per realizzare un impianto fotovoltaico in grado di coprire il 30% del fabbisogno di energia dello stabilimento, affiancandolo al cogeneratore già presente che coprirà un ulteriore 30%. Così come la Bucciarelli laboratori che contestualmente all’ampliamento dell’opificio ha deciso, con parere di conformità urbanistica di Piceno Consind, di realizzare tettoie con copertura fotovoltaica nell’area ex Novico.  

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