L’audizione
L’Organo di indirizzo ha voluto ascoltare lo stesso Zappasodi per analizzare gli aspetti che hanno indotto il segretario generale a inviare la diffida e una simile azione e, soprattutto, per cercare di riportare serenità all’interno dell’ente stesso. Fu l’allora presidente Galeati a stabilire la modifica dell’assetto organizzativo introducendo un modello duale dell’area organizzativa che di fatto lasciava al segretario generale il compito di occuparsi degli ambiti istituzionali per quanto riguarda la generazione del reddito e istituendo l’Area organizzativa con compiti di interessarsi a tutti gli aspetti erogativi e progettuali della Fondazione. Una separazione delle funzioni che secondo Zappasodi svuoterebbe i compiti del segretario generale con l’impossibilità di poter svolgere il proprio ruolo a garanzia del corretto funzionamento istituzionale, così come stabilito anche dallo statuto e dai regolamenti della Fondazione.
Le incompatibilità
Nel corso della riunione sarebbe emersa nuovamente la presunta incompatibilità di Galeati a ricoprire l’incarico nel 2018 di presidente in quanto componente degli organi dirigenziali di Assolatte, l’associazione che raggruppa i produttori caseari. Un’ eccezione che fu già sollevata al momento della sua elezione ma che poi fu superata a seguito di un parere del ministero di economia e finanza e dal pronunciamento del tribunale di Ascoli. Alcuni componenti dell’Organo d’indirizzo hanno proposto di rivolgersi allo studio Zoppini di Roma, altri a uno studio legale di Milano al quale si è già rivolto il consiglio di amministrazione. Purtroppo non c’è stata una sintesi e si è andati ai voti (10-7) a favore di Zoppini. Quest’ultimo si dovrà pronunciare sia sulla presunta illegittimità del riassetto organizzativo della Fondazione, sia sulla presunta incompatibilità di Angelo Galeati a ricoprire la carica di presidente. Nel frattempo le diplomazie sono al lavoro per cercare di ricomporre lo strappo.