Assalto nei supermercati a farina e olio di semi: una psicosi come avvenne per il Covid

Assalto nei supermercati a farina e olio di semi: una psicosi come avvenne per il Covid
Assalto nei supermercati a farina e olio di semi: una psicosi come avvenne per il Covid
di Marco Vannozzi
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Martedì 15 Marzo 2022, 05:40

ASCOLI  - Soffiano i venti di guerra. E si pensa a fare scorte. Sugli scaffali dei supermercati si scorgono le prime caselle vuote soprattutto per quanto riguarda i prodotti come pasta, olio, zucchero, generi alimentari a lunga conservazione. Alcune catene di supermercati hanno imposto un limite per l’acquisto di olio di semi, fissando un tetto di due bottiglie a persona.

L’avanzata delle truppe russe in territorio ucraino oltre a minare sensibilmente il rialzo dei costi delle materie prime, ora provoca altre conseguenze.

L’attenzione da parte dei cittadini è sempre più rivolta soprattutto ad alcune merci.


«La situazione è abbastanza tranquilla al momento. Non ci sono particolari timori come si vede troppo spesso nei social o nelle grandi città anche se un piccolo assalto c’è stato», afferma Roberto Panfini, direttore del supermercato Conad in via Erasmo Mari. «Nei nostri centri ascolani e lungo la costa cominciano a scarseggiare alcuni prodotti come olio di semi di girasole e farine: ma la questione sarà risolta a stretto giro – aggiunge Panfini -. I rifornimenti non hanno subìto nessun tipo di variazione. Si era paventato uno sciopero, ma poi è rientrato. I timori non sono giustificati. La merce c’è, non abbiamo problematiche di approvvigionamento nei magazzini». 


Non mancano però le difficoltà da parte delle famiglie davanti allo spettro dei forti rialzi dei prezzi. «I rincari stanno arrivando. Nei nostri punti stiamo cercando di non farli pesare del tutto sulla clientela: stiamo tenendo “in pancia” questi aumenti almeno per il 70%. Solo in minima parte il rialzo si fa sentire sui clienti, ci auguriamo si possa tornare presto alla normalità», aggiunge il direttore. Nel frattempo il caro energia e il boom delle materie prime fanno volare i costi del pane e della pasta. Nell’ultima settimana però il prezzo del grano tenero, che in Italia arriva in gran parte da Russia e Ucraina, ha smesso di aumentare, anzi è calato dell’8%. Nonostante questo, si assiste al rialzo del costo di pane e biscotti.

«Si registrano rincari, anche se non eccessivamente alti, sul prezzo finito di pasta e pane che abbiamo sugli scaffali. Credo che il motivo sia da ricercare nel rialzo dei costi di energia e carburanti: la lavorazione, il trasporto incidono sul prezzo e sulla crescita dei costi del prodotto finito». 


Nel capoluogo ascolano si registrano anche altre situazioni. Grande ressa sabato e ieri mattina: farine e lievito sono i prodotti più richiesti nel supermercato Eurospin di Porta Maggiore. Alcuni prodotti cominciano a scarseggiare. «Paura ingiustificata. Non serve né a noi né ai nostri clienti. Non c’è nessuna allerta», fanno sapere dal centro. Quadro piuttosto simile nel supermercato Coal di Campo Parignano. «Acquistano soprattutto prodotti con farina e olio. In questi giorni c’è maggiore afflusso, ma al momento la situazione è gestibile», raccontano. Anche nel supermercato Dpiù a Borgo Solestà, nel passato weekend si è registrato un sensibile aumento della clientela.

«Molto allarmismo. C’è stata una grande corsa ai prodotti come olio e farine. Per adesso non abbiamo problemi con l’approvvigionamento delle merci», fanno sapere. E nel frattempo l’ansietà e il catastrofismo corrono anche sul telefono: chat di messaggistica risultano spesso intasate con annunci destabilizzanti.


«Un caro amico che lavora al supermercato mi ha detto che per la questione russa saliranno alle stelle i prezzi di farina, pasta, pane in cassetta e olio di semi, mi ha consigliato per questo motivo di fare scorta», si legge in alcuni messaggi. Infine curioso il caso del negozio Euromarket in corso Trieste, dove si possono acquistare prodotti tipici da diverse parti del mondo e soprattutto dalla Romania, Polonia, Moldavia, Russia e Ucraina. «Dalla Russia non arriva più nulla – spiega il titolare -. Dal resto dei paesi dell’Est non abbiamo registrato problemi di rifornimenti. L’afflusso in questi giorni? Non ci sono grandi differenze rispetto a qualche tempo fa». Insomma la psicosi di massa nei supermercati sugli approvvigionamenti come era già accaduto nei primi giorni della pandemia, si sta purtroppo ripetendo seppure in forma minore.

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