ANCONA - «È scoppiato un caso di tubercolosi e sono tutti nel panico». A lanciare l'allarme (confermato) è la famiglia di un detenuto recluso nel carcere di Montacuto. Lo fa attraverso una mail con allegata una lunga lettera scritta a mano, in stampatello, «a nome dei detenuti del carcere di Montacuto» per rimarcare «il servizio sanitario quasi assente» e «l'invivibilità forzata tra 5 detenuti in 23 metri quadrati» con «persone aventi malattie facilmente contagiose».
La protesta
Nella lettera, tra i vari punti, vengono poi sottolineate diverse carenze che - a dire dei detenuti - sarebbero ormai insostebili per l'igiene delle celle e degli stessi carcerati. In questo senso i dati di Antigone e del Sappe, pubblicati recentemente dal Corriere Adriatico, sono emblematici: 14 tentativi di suicidio ed oltre 170 atti autolesionistici, nel 2023, a Montacuto. Numeri ai quali si aggiunge il suicidio di Matteo Concetti, il 25enne di Rieti che lo scorso 5 gennaio si è tolto la vita in una cella d’isolamento.
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