Motosega choc, tre dita sono restituite: Il musicista può recuperare la mano. Un altro intervento prodigio a Torrette

Motosega choc, tre dita sono restituite: Il musicista può recuperare la mano. Un altro intervento prodigio a Torrette
​Motosega choc, tre dita sono restituite: Il musicista può recuperare la mano. Un altro intervento prodigio a Torrette
di Talita Frezzi
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Martedì 16 Aprile 2024, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 08:54

ANCONA Un intervento complesso per restituire a un musicista di 33 anni la speranza di poter usare di nuovo la mano destra, rimuovendo – per quanto possibile – l’incubo di quella lama che implacabile gli ha amputato quattro dita.

E’ stato lungo e difficile l’intervento cui si è sottoposto il giovane di Filottrano che sabato mattina è rimasto gravemente ferito dalla lama di una motosega a banco che stava usando per tagliare alcuni rami. Il giovane, soccorso dalla Potes di Filottrano e trasferito in codice rosso con l’eliambulanza a Torrette, è stato affidato alle cure del SOD Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano diretto dal professor Michele Riccio. 


L’operazione

E’ entrato in sala operatoria alle 13,30 con una situazione molto complessa, come spiega il dottor Pier Paolo Pangrazi a capo dell’équipe che ha eseguito l’operazione insieme al dottor Francesco De Francesco, la dottoressa Anna Maria Monachino, il dottor Pasquale Gravina (per la sintesi delle ossa).

I professionisti sono stati coadiuvati dal medico anestesista dottor Luca Pecora e dall’equipe infermieristica. «La situazione era quella del pollice completamente amputato ma recuperato, del secondo dito purtroppo non pervenuto, del terzo e quarto dito con ferite lacere molto gravi - spiega il dottor Pangrazi - il nostro obiettivo principale era riattaccare il pollice, fondamentale per l’opposizione alle altre dita e per la manipolazione di oggetti. E’ il dito più importante.

Alle 15 lo avevamo già riattaccato, con un bypass di vena prelevata dall’avambraccio dopo aver eseguito l’osteosintesi della falange ungueale. Alle 18,10 l’intervento era concluso: quattro ore molto intense, per un intervento di “Very Distal Replantation”, cioè di rimpianto di segmento anatomico di falange ungueale del pollice». Questo genere di interventi caratterizza fortemente la SOD Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano di Torrette, accreditata come Centro Unico di eccellenza per la chirurgia e microchirurgia della mano. Sono circa 650 gli interventi annuali d’urgenza della chirurgia della mano eseguiti dall’Unità specialistica: i pazienti vengono inviati da almeno 12 reparti di Ortopedia della Regione Marche, dell’Emilia Romagna e dell’Abruzzo.

«Questo particolare periodo dell’anno – continua il dottor Pangrazi – è quello dove la richiesta è maggiore, perché in primavera ci sono le potature si verificano molti incidenti agricoli: eseguiamo addirittura tre o quattro reimpianti a settimana». Ieri mattina il 33enne di Filottrano è stato sottoposto a medicazione. Il decorso post-operatorio sembra procedere bene, ma bisogna attendere il decorso dei tempi tecnici prima di sciogliere la prognosi.

«Al momento sembra che il pollice sia vascolarizzato – conclude il dottor Pangrazi – siamo riusciti a riattaccarlo e a medicare le altre due dita. Purtroppo per il secondo dito (indice) non c’è stata possibilità, in quanto non è pervenuto e non è stato quindi possibile riattaccarlo. Questi arnesi sono micidiali. Tuttavia se il decorso proseguirà come auspichiamo, il ragazzo potrebbe riacquistare le funzionalità della mano destra. Ci vuole tempo». 

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