ANCONA - Si è allenato fino a che le forze glielo hanno consentito. Ma, anche durante la malattia, ogni tanto tornava da spettatore in quel campo da calcio in cui sognava di crescere e diventare un portiere professionista, magari con un futuro nel Milan, sua squadra del cuore. Non ha mai perso il coraggio di sperare e lottare. La malattia è stata però spietata e terribile. E se l’è portato via. A soli 14 anni è morto Diego Bottegoni, ex tesserato del Candia Calcio e studente del Liceo Rinaldini.
A stroncarlo è stato un male che aveva scoperto quattro anni fa e contro cui ha cercato di vincere ogni giorno, tentando anche di curarsi fuori regione, a Bologna.
Il cordoglio
La notizia della sua morte si è sparsa ieri e tutto il mondo calcistico locale si è unito al lutto della famiglia. È stato il Candia Calcio, ex società di Diego, a scrivere un post social per ricordare il baby portiere: «Una notizia a cui non eravamo preparati, che ci sconvolge e ci lascia atterriti.
Il ricordo
«Era un portiere promettente - ricorda Christian Ceccacci, attuale responsabile tecnico del Candia Calcio - ma al di là delle qualità professionali, era un ragazzino adorabile. Sorrideva sempre, era sportivo, ti innamoravi a guardarlo. Quando subiva gol, raccoglieva la palla dalla rete e poi incitava i compagni. Non si arrendeva mai. Un esempio per tanti altri». Non si è neanche mai arreso alla malattia, scoperta quando aveva 10 anni. In quel momento, la sua categoria era quella dei Pulcini ma le sue doti lo avevano fatto arrivare agli Esordienti, negli anni 2016/2018 allenati proprio da Ceccacci. Scoperta la malattia, dopo un dolore fastidioso e martellante al piede, si è dovuto allontanare dagli allenamenti. «Ogni tanto - ricorda il suo ex allenatore - ci veniva a trovare al campo. Per lui era come se nulla fosse, come se la malattia non esistesse. Tanto che diceva: “Mister mi sento meglio, tornerò a giocare”». Purtroppo il sogno di Diego si è spezzato troppo presto, lasciando un vuoto enorme nei cuori degli affetti più cari, gli ex compagni di squadra e tutti gli amici che erano soliti chiamarlo “Botte”. L’ultimo saluto si terrà oggi alle 15.30, nella chiesa di San Giuseppe Moscati, in via Tiraboschi.