Ponte Garibaldi stop, il cavo blocca tutto. La demolizione a Senigallia deve aspettare un mese

Ponte Garibaldi stop, il cavo blocca tutto. La demolizione a Senigallia deve aspettare un mese
Ponte Garibaldi stop, il cavo blocca tutto. La demolizione a Senigallia deve aspettare un mese
di Sabrina Marinelli
4 Minuti di Lettura
Martedì 17 Ottobre 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 12:21

SENIGALLIA Telecom ha chiesto un mese di tempo per ultimare la rimozione del cavo da ponte Garibaldi e la demolizione rischia di slittare a novembre. Ieri mattina c’erano degli operai al lavoro ma erano sempre dell’impresa che ha vinto l’appalto per l’abbattimento, che stanno provvedendo ad effettuare piccoli interventi propedeutici alla demolizione. 


La sospensione

«Andranno avanti qualche altro giorno, poi dovranno sospendere i lavori – spiega l’avvocato Claudio Netti, presidente della Bonifica Marche Engineering –, ci sono delle fasi preparatorie per l’alleggerimento del ponte che gli operai stanno eseguendo ma più di questo non potranno fare fino a quando Telecom non sposterà il cavo.

Si dovranno per forza fermare. Il giorno che verrà spostato il ponte sarà demolito». Proprio ieri è stata comunicata al Comune la tempistica di un mese per toglierlo. «Noi non abbiamo avuto alcun rapporto con Telecom – precisa Netti – ma ricordo bene che a luglio c’è stata una conferenza dei servizi dove ciascuna delle parti interessate sapeva cosa doveva fare. La prima delle questioni era proprio la rimozione dei sottoservizi dal rudere di ponte Garibaldi. Mi sembra una tarantella. Se delle persone si siedono intorno ad un tavolo e decidono delle cose non capisco perché solo Edma abbia fatto ciò per cui si era impegnata. Questa è l’Italia che non mi piace. Il sindaco in tutta questa vicenda non c’entra nulla, non bisogna giocare a scaricabarile». Il ponte è inagibile da settembre 2022, da oltre un anno, e la struttura, insieme ai piloni in alveo, rappresenta un ostacolo alla piena del fiume. La gente ha paura e non comprende il perché di tanto ritardo. «Onestamente non lo comprendiamo nemmeno noi – fa sapere l’ingegnere Stefano Babini, vicecommissario all’emergenza che ieri ha fatto un sopralluogo –. Un mese di tempo per spostare il cavo, come comunicato da Telecom al Comune, è tanto. Chiameremo anche noi per chiedere di velocizzare. Eventualmente per fare prima siamo disposti ad effettuare l’intervento direttamente, tramite un’impresa, anticipando il costo. Non comprendiamo questo atteggiamento». Stamattina è in programma il sopralluogo su ponte Garibaldi di Telecom, che ha sempre detto di aver concordato i tempi con il Comune, che però nega. Per capire il motivo di questi ritardi il capogruppo del Pd Dario Romano chiederà di visionare il verbale della conferenza dei servizi, che si è tenuta a metà luglio, così da capire bene cosa si siano detti. «In uno stucchevole rimpallo di competenze tra Telecom e Comune, secondo Olivetti ora è diventata la società fornitrice di servizi di rete la responsabile dei ritardi su ponte Garibaldi», dice Romano.

L’affondo del Pd

Continua il capogruppo Pd: «Chiederemo di vedere gli atti ma sono i cittadini come sempre a perderci, in un continuo scaricabarile di responsabilità. Si parlava di Ferragosto per la demolizione del ponte ma si partirà se va bene a fine ottobre. Vediamo però che si continua a procedere in somma urgenza su tutto – prosegue - il fiume è diventato praticamente una tabula rasa. Chissà se questi interventi non diminuiranno il tempo di corrivazione, aumentando i rischi nel centro città».

© RIPRODUZIONE RISERVATA