PalaBaldinelli, a Osimo siamo al tutti contro tutti: i costi alle stelle scatenano la bagarre

PalaBaldinelli, siamo al tutti contro tutti: i costi alle stelle scatenano la bagarre
PalaBaldinelli, siamo al tutti contro tutti: i costi alle stelle scatenano la bagarre
di Giacomo Quattrini
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Giovedì 31 Agosto 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 08:13

OSIMO Forse sovrastimato. Evidentemente poco baricentrico. Sfortunato nel destino delle società sportive che lo hanno animato: il declino della Robur Osimo, la fugace apparizione in serie A della Lardini Filottrano, le comparsate di Lube e Fabriano Basket. Con una gestione quasi ventennale che non ha saputo trovare la strada per superare tutte le difficoltà. Eccola spiegata la patata bollente del PalaBaldinelli.


Il nodo 


Il grande impianto di Villa da 3.500 posti, fiore all’occhiello o cattedrale nel deserto in base ai punti di vista, tornerà a settembre in gestione diretta del Comune perché la Osimo Servizi, senza aumentare il corrispettivo nel Global Service, non poteva far quadrare i conti.

Le utenze nel palas ammontavano a 90mila euro nel 2022, a fronte di minori affitti per circa 30mila euro. Per l’ex sindaco Stefano Simoncini, capogruppo consiliare delle Liste civiche, «all’epoca del conferimento del PalaBaldinelli a Osimo Servizi lo avevamo detto che la gestione avrebbe comportato un eccessivo indebitamento per la società visto che i 40.000 euro dati dal Comune erano pochi. E infatti si è rivelata una gestione fallimentare, dimostrata dai 30.000 euro di incassi in meno rispetto al business plan. Le scelte di Pugnaloni si rivelano ancora disastrose».

Michela Staffolani segretaria di Fdi Osimo parla di «peso che si ritroverà sulle spalle la prossima amministrazione» proponendo di «dividere in due gli spazi esistenti per far allenare più gruppi sportivi contemporaneamente, oppure organizzare concerti ed eventi ma prestando più attenzione nella gestione della viabilità e del trasporto pubblico». Su questo, il capogruppo Pd, Diego Gallina Fiorini, evidenzia proprio che «il palas è stato fatto in un luogo non strategico, fuori dai collegamenti principali, con costi di gestione in aumento dopo il Covid e l’inflazione, farlo tornare al Comune era l’unica possibilità, bisognerà aumentare gli eventi per centrare un equilibrio tra costi e ricavi».

Il sindaco Pugnaloni ricorda: «La gestione del PalaBaldinelli da parte delle amministrazioni delle Liste civiche ha prodotto costi importanti. Si doveva far fronte pure a quelli politici superflui come la poltrona di amministratore unico che costava in media 10mila euro annui e perdite della società di scopo Geosport oltre i 100mila euro, ripianate da tutti i cittadini dei Comuni soci di Astea». Il palas di Villa venne inaugurato nel 2006 grazie alla società di scopo Geosport, voluta nel 2004 dall’amministrazione Latini visto che la Robur in A2 era costretta a emigrare a Porto San Giorgio o Ancona. 


La parabola 


Nacque la Srl di progetto tra la ditta Omac che fece i lavori, l’Astea e l’Auxmedia (società comunale) che avrebbero gestito l’impianto per 15 anni. Il Comune compartecipò con un mutuo da 2,3 milioni di euro su una spesa totale di 5. Solo che poco dopo l’inaugurazione inizia la parabola discendente della Robur, dunque i minori ricavi, soprattutto pubblicitari. Tranne nel 2011, i bilanci Geosport furono sempre in rosso: -155mila euro nel 2007, -218mila nel 2013, -168mila nel 2019. Dal 2008 a ripianarli ci ha pensato Astea che ne era diventata proprietaria al 100%. Terminato il mutuo, Geosport venne liquidata e il palas passò al Comune che, nel 2021, lo diede in gestione a Osimo Servizi. Ora il dietrofront.

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