OSIMO - Padre Duilio Carletti, 75 anni, ha festeggiato nel giorno di Pasqua il suo cinquantennale di sacerdozio, gli ultimi 20 trascorsi nel Santuario di San Giuseppe da Copertino a Osimo. Era il 3 aprile del 1971 quando ricevette il sacramento sacerdotale, ad appena 25 anni. Per gran parte della sua vita è rimasto a Mogliano, città dove è cresciuto e ha praticato l’incarico ecclesiastico, prima di spostarsi a fine anni Novanta a Osimo nel convento di San Francesco presieduto dall’Ordine dei frati minori conventuali, dove Fra Duilio è sacrista responsabile dell’accoglienza dei pellegrini e vice del Rettore del Santuario di San Giuseppe, Padre Giancarlo Corsini.
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Per festeggiare i 50 anni di sacerdozio, Fra Duilio domenica sera ha celebrato messa in Basilica insieme al suo amico Fra Luigi Ruani, con il quale ha ricevuto assieme il sacramento sacerdotale nel 1971 e che ora presta servizio in un convento a Fermo.
Turismo religioso insomma appiedato dal Covid, ma i frati del convento di San Francesco, che custodisce le spoglie di San Giuseppe da Copertino, non demordono e auspicano che «si riaprano gli spostamenti, perché avvertiamo in molte persone tanta stanchezza per questa reclusione che si protrae da mesi». Al contempo il francescano si appella alla popolazione scettica verso i vaccini: «E’ l’unica strada per riprendere una quotidianità normale, affidiamoci alla comunità scientifica e approfittiamo di questa opportunità, anche noi frati qui di San Giuseppe, molti over 70, a breve dovremmo vaccinarci». Poi un appello agli studenti, di cui San Giuseppe da Copertino è Patrono e che oggi, almeno in parte, torneranno a fare lezione in classe.
«Temo per la loro crescita, questa pandemia li ha penalizzati molto, è un bene – dice Fra Duilio - che tornino a scuola e spero possano rimanerci fino al termine dell’anno scolastico, per maturare personalmente e non solo per apprendere al meglio. Si affidino a San Giuseppe e alla Grazia di Dio che li proteggeranno». Ed è lo stesso per lui, che in questa ricorrenza speciale dei 50 anni di sacerdozio ha voluto «ringraziare prima di tutto il Signore per questo regalo che mi ha fatto, non avrei immaginato di arrivarci così in salute e in Grazia di Dio, poi un pensiero alla mia famiglia, agli amici e alla comunità osimana che mi ha accolto. Ogni accoglienza di pellegrini è stata ed è una grande emozione e gioia»