Sorpresa dal trasloco della fontana dei leoni: lastra con iscrizione spunta tra le macerie

Sorpresa dal trasloco della fontana dei leoni: lastra con iscrizione spunta tra le macerie
Sorpresa dal trasloco della fontana dei leoni: lastra con iscrizione spunta tra le macerie
di Fabrizio Romagnoli
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Martedì 13 Aprile 2021, 11:05

JESI  - Una lastra di marmo spezzata, che riporta incise le parole di una iscrizione. La foto, che ne immortala l’apparizione sul cantiere di piazza Federico II dove si sta procedendo a smontare la fontana dei leoni che dovrà poi essere ricomposta in piazza della Repubblica, compare sui social e fa discutere. Come pressoché tutto, intorno ad una operazione che sta calamitando attenzione e polemiche andando a incidere drasticamente sui due luoghi simbolo della città. 

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Dagli uffici comunali però minimizzano: «La pietra non è l’unica di questo tipo. É una di quelle che stanno emergendo, i cui danneggiamenti si legano con ogni probabilità alle operazioni del precedente spostamento del monumento, quando la fontana venne smontata in Piazza della Repubblica e rimontata in Piazza Federico II nel 1949». Quanto alla tempistica dei lavori, in vista della data limite del prossimo 21 luglio, da piazza Indipendenza si limitano a dire: «L’intervento sta rispettando il cronoprogramma». 

C’è l’obbligo per quella data «di riportare la fontana con i leoni e obelisco in piazza della Repubblica, ove era sita prima della guerra, lasciandola lì per sempre nel posto ove gli architetti del tempo vollero che fosse; la fontana dovrà essere resa perfettamente funzionante nella sua parte idraulica, allacciata all’acquedotto cittadino».

O i due milioni andranno suddivisi fra Lega del Filo d’Oro di Osimo, Fondazione “Opera San Francesco per i poveri” e “Pane quotidiano” di Milano. Dubbi sul fatto che l’operazione che si sta attuando corrisponda alle volontà di Morosetti li ha sollevati il figlio Roberto, parlando di “rifacimento” e non “spostamento” della fontana. Il che, secondo lui, potrebbe anche mettere in dubbio alla fine dei giochi l’effettiva erogazione della somma da parte degli esecutori testamentari.

Nella relazione al progetto predisposto dall’ingegner Livio Gambacorta dello studio Acale di Ancona, si parla di «demolizione dell’attuale struttura portante interna in mattoni e calcestruzzo, previa rimozione di tutti i rivestimenti in marmo e gli ornamenti architettonici di pregio quali lastre intagliate, sculture marmoree di leoni e tritoni. Per l’obelisco si prevede una procedura di taglio di parti e successivo rimontaggio con ricostruzione di un’anima centrale; seppur alcuni elementi di pregio siano di recupero di quella originaria, la nuova struttura resistente è prevista ex-novo». 


La fontana rinascerà in piazza della Repubblica con una «nuova struttura resistente in cemento armato, con pilastri e piastre, sulla quale verranno riposizionati gli elementi di pregio conservati così da mantenere inalterati sagoma e aspetto». In piazza Federico II, smembrata la vasca della fontana, resta in piedi sul piedistallo l’obelisco. In piazza della Repubblica, è stata delimitata l’area dove verrà riposizionato il monumento, lì dove è stato asportato il mosaico col leone rampante, emblema della città, caro a tanti jesini: per ora verrà sistemato in un magazzino, se e dove possa ritrovare spazio in futuro nel ridisegno delle due piazze è ancora tutto da vedere. In settimana intanto è attesa la pronuncia del Tar sul ricorso presentato dal Comitato che aveva chiesto un referendum che sull’accettazione del lascito di Cassio Morosetti e sullo spostamento della fontana che questo impone. Il ricorso riguarda la bocciatura, da parte dei Garanti previsti dallo Statuto, della proposta di consultazione abrogativa delle disposizioni a riguardo di Giunta e Consiglio. 

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