Palpeggiata da bambina
​Nei guai l'amico di famiglia

Palpeggiata da bambina ​Nei guai l'amico di famiglia
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Giovedì 2 Ottobre 2014, 21:45 - Ultimo aggiornamento: 4 Ottobre, 17:05
JESI - Palpeggiata nelle parti intime da quello che credeva essere l'amico di famiglia. E' l'accusa terribile mossa da una ragazza oggi ventenne nei confronti di un operaio di 35 anni ex amico dei suoi genitori.



I fatti contestati - violenza sessuale aggravata e continuata - risalirebbero al 2004 e si sarebbero verificati in un Comune non distante da Jesi. Secondo la pubblica accusa l'uomo, che all'epoca aveva 25 anni, avrebbe approfittato del suo ruolo di confidenza con i genitori della bimba per ricavarsi del tempo con la piccola e quindi, abusarne. Aveva solo 9 anni la bambina, frequentava la scuola elementare. E lui, offrendosi di andarla a prendere a scuola e tenerla nel pomeriggio per qualche ora finché il padre e la madre non fossero rincasati dal lavoro, in tre episodi avrebbe allungato le mani sulla sua innocenza, palpeggiandola nelle parti intime. Non si sarebbe consumato un vero rapporto sessuale, ma tanto basta per accusarlo dell'abuso. Il ricordo di quelle violenze sarebbe stato rimosso dalla bambina fino al 2001 quando, durante un colloquio con uno psicologo a scuola, la ragazzina avrebbe tirato fuori tutto quel marciume finora sepolto. L'intervento dello psicologo ha permesso alla giovane di riuscire a confidarsi con i genitori su quella vergogna e a far scattare la denuncia. La vicenda è approdata al Tribunale collegiale di Ancona. La famiglia e la ragazza si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Narciso Ricotta di Macerata. Il pm Giovanna Lebboroni ha sentito ieri in aula alcuni testi dell’accusa, i genitori della ragazza, lo psicologo della scuola e il poliziotto del Commissariato che ha condotto l'indagine. I testi hanno confermato la tesi accusatoria quindi il processo è stato rinviato a gennaio. L'operaio, che respinge ogni addebito, ha affidato la sua difesa a due avvocati del foro di Roma.



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