I corrieri della droga traditi
da un cacciavite: due arresti

I corrieri della droga traditi da un cacciavite: due arresti
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Sabato 13 Aprile 2019, 07:20
FABRIANO - Continuano i servizi di controllo nel comprensorio. Pattuglie della Squadra volante del commissariato di Fabriano e agenti in borghese hanno effettuato posti di blocco, identificazioni e ispezioni. Nei giorni scorsi, sotto il coordinamento del commissario Capo, Fabio Mazza, due pusher sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio grazie ai cacciaviti lasciati in auto. Sono due persone, già note, di 40 e 42 anni, residenti in città. Gli investigatori dell’Anticrimine erano da giorni impegnati in un’attività di pedinamento dei duei, uno originario della Puglia e uno delle Marche, che, martedì pomeriggio, sono stati fermati lungo la SS 76 all’uscita di Monte Roberto.

Erano a bordo di una Fiat 500 L. Al termine dei controlli, però, non è emerso nulla e la vicenda pareva terminata cosi. Ma l’abilità investigativa e l’esperienza degli agenti hanno portato a ben altro epilogo. I poliziotti hanno approfondito il controllo. Nell’abitacolo sono stati trovati due cacciaviti compatibili con le viti di alcune parti della carrozzeria dell’auto. Dopo aver smontato accuratamente ogni parte suscettibile di occultamento di droga, gli agenti fabrianesi hanno rinvenuto nello sportello un involucro contenente cocaina purissima del peso di 130 grammi. Entrambi sono stati arrestati e condotti nel carcere di Ancona. Le perquisizioni nelle abitazioni hanno permesso di rinvenire un vero e proprio laboratorio per il taglio e il confezionamento degli stupefacenti. Gli agenti hanno sequestrato del mannitolo, una sostanza da taglio, un bilancino di precisione e un macina caffè utilizzato per la miscelazione della cocaina, con evidenti tracce di droga all’interno. 

Nel laboratorio-garage sono stati sequestrati anche un panetto di hashish di 100 grammi e più di 2.000 euro frutto dello spaccio. «Un duro colpo per il mercato della droga di Fabriano. Continuano le serrate indagini volte a ricostruire l’intero traffico ruotante attorno ai responsabili», chiosa il commissario Capo, Fabio Mazza.
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