Il destino delle gemelle Galea: dai concorsi da miss ai delitti in famiglia

Il destino delle gemelle Consuelo e Alessandra Galea: dai concorsi da miss ai delitti in famiglia
Il destino delle gemelle Consuelo e Alessandra Galea: dai concorsi da miss ai delitti in famiglia
di Marco Antonini
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Lunedì 5 Giugno 2023, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 6 Giugno, 07:21

 FABRIANO - Dai sorrisi per la vittoria a un concorso di bellezza ai destini che si incrociano per il dolore e la disperazione. Luglio 2005, San Mauro a Mare. Le due gemelle Galea posano felici in una foto-ricordo dopo aver vinto ex aequo la fascia di Miss Mamma Italiana Eleganza a 32 anni e il sogno di lavorare nella moda. Dietro quei sorrisi, la speranza di un futuro radioso. Il nastro va avanti e arriva al luglio del 2014, Fabriano. In via Broganelli cala il terrore: la madre della due sorelle viene uccisa in casa con il calcio di un mitragliatore da soft air. Colpi su colpi, al viso e alla testa. 

Viene arrestata Consuelo, tre trattamenti sanitari obbligatori alle spalle, di cui l’ultimo subito a Bologna poco prima del delitto, avvenuto probabilmente per un movente di tipo economico.

Consuelo, diventata pittrice e fotografa, affronta i tre gradi di giudizio. Tutti con lo stesso esito: proscioglimento per totale incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti e dieci anni di misura di sicurezza da scontare in Rems, struttura psichiatrica giudiziaria, perché pericolosa socialmente. La diagnosi: disturbo della personalità di tipo schizofreniforme. 


La seconda tragedia


Il nastro va ancora inesorabilmente avanti e si ferma all’altro ieri, al primo piano di via Castelli 56, neanche un chilometro di distanza dalla villetta di via Broganelli. Un’altra tragedia, la seconda tra le mura domestiche. In camera viene ucciso l’operaio Fausto Baldoni sotto i colpi di una lampada, scagliata contro il viso e la testa. Il fermo scatta nei confronti della compagna, Alessandra, sorella gemella di Consuelo. L’accusa, pesantissima, si ripete a distanza di nove anni: omicidio volontario. Se i destini delle due sorelle, già legate dai drammi di sangue e dal dolore, si incroceranno anche per il filone processuale, questo lo dovranno dire gli inquirenti. 


Lo choc


Ciò che è certo è lo choc che con cui si è risvegliata ieri mattina Fabriano. Una città attonita, sconvolta per il delitto del 63enne Baldoni. «L’episodio di sangue che si è verificato è una tragedia dolorosa per la nostra comunità cittadina - le parole del sindaco Daniela Ghergo -. Fabriano è sconvolta. La vittima, un nostro concittadino, e la sua presunta omicida, non risultavano essere persone note per problemi pregressi o seguite dai servizi sociali cittadini». E ancora, sempre il primo cittadino: «Le indagini in corso e al vaglio dell’autorità giudiziaria consentiranno di far luce su aspetti che al momento sono oggetto di segreto investigativo. Ora è il momento del silenzio e della vicinanza alla famiglia della persona uccisa».

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