Ex Verrocchio, fumata bianca ad Ancona: «Avanti con la ditta incaricata ma adesso basta interruzioni»

Ex Verrocchio, fumata bianca ad Ancona: «Avanti con la ditta incaricata ma adesso basta interruzioni»
Ex Verrocchio, fumata bianca ad Ancona: «Avanti con la ditta incaricata ma adesso basta interruzioni»
di Andrea Maccarone
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Giovedì 8 Febbraio 2024, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 13:11

ANCONA Un primo punto è stato messo: il contratto d’appalto per la realizzazione dell’autostazione Verrocchio non verrà rescisso. A stabilirlo ieri mattina il sindaco Daniele Silvetti dopo un lungo confronto con l’ingegner Stefano Capannelli, dirigente dell’ufficio Lavori pubblici. «Ma ho fatto convocare per la prossima settimana, mercoledì al massimo, i vertici delle imprese che compongono il Consorzio Rennova, la ditta appaltatrice, con cui stringeremo un accordo per proseguire i lavori e raggiungere l’obiettivo». Il grosso interrogativo, adesso, sono le tempistiche. Il sindaco si tiene largo: «Non oltre fine anno» afferma, anche perché superato il termine del 31 dicembre 2024 addio finanziamento della presidenza del Consiglio dei Ministri. Andrebbero in fumo i 3 milioni intercettati per il completamento del terminal bus con park scambiatore. Ma secondo i tecnici comunali, se l’impresa si mettesse in testa di rispettare la tabella di marcia, l’opera potrebbe essere ultimata anche per ottobre.


Il nodo 

C’è, però, un altro tema caldo che, in realtà, sta alla base della lentezza con cui il cantiere sta attualmente proseguendo: le penali. Gli ostacoli causati dal caro materie prime e dalla mancanza di personale ha cominciato a mettere i bastoni tra le ruote delle ruspe da un anno a questa parte. Ostacoli che hanno provocato ritardi sul cronoprogramma, tanto che il Comune ha conteggiato penali fino a 300mila euro, ovvero il 10% del valore dell’importo contrattuale, come previsto dal codice degli appalti. Penali che il Consorzio non sarebbe disposto a riconoscere. Per questo il braccio di ferro tra stazione appaltante e impresa appaltatrice. «Ma non si aprirà il tavolo parlando di penali - tiene a precisare il sindaco -, bensì di come finire il prima possibile l’opera». Silvetti rimarca: «Le penali sono state conteggiate, non applicate».

Ma in ogni caso bisognerà stabilire se applicarle, del resto non si può venire meno agli accordi contrattuali. Silvetti non si sottrae al tema: «Le penali le metteremo sul tavolo - afferma -, per noi il rapporto è più che aperto. Non stiamo qui a fare nessun braccio di ferro. Il tavolo sarà all'insegna del dialogo che porti ad un reciproco vantaggio. A noi serve l’opera finita, che oggi è arrivata al 58%. A loro completarla». 

Il precedente 

In effetti finire nelle aule di un tribunale non conviene a nessuno. L’esperienza della Salini-Locatelli spa, sempre sul cantiere ex Verrocchio, cominciata nel 2006 e ancora senza una parola fine, ne è un esempio lampante. Dunque l’imperativo è: finire entro il 2024. Ulteriori proroghe il governo non sarebbe disposto a darle. «Non possiamo permetterci altri ritardi» sentenzia il sindaco. Troppo rischioso stracciare il contratto con il Consorzio Rennova e andare a nuovo appalto. «Qualsiasi altra ipotesi pregiudicherebbe l’invio dei finanziamenti e terrebbe fermo per altri mesi il cantiere». Silvetti ne fa una questione deontologica: «Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità attorno al tavolo senza ricorrere alle carte bollate. È un patto per la città». C’è, però, una difficoltà oggettiva che l’impresa avrebbe rappresentato già in passato all’amministrazione comunale: la mancanza di personale.

La forza lavoro 

Su questo aspetto il Comune è disposto ad aprire dialogo più approfondito. «Cercheremo di capire come implementare la forza lavoro per avere una programmazione più spedita». Silvetti vuole alzarsi dal tavolo con un cronoprogramma aggiornato e realistico. Basta con le false partenze. La riunione di ieri con Capannelli ha prodotto una decisione importante, dalla quale non si può più tornare indietro: «si va avanti, ma delineando insieme la prossima roadmap dei lavori e le tempistiche». Che sia la volta buona.

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