Turisti fai-da-te per forza ad Ancona: totem beffa, niente guide e così in centro girano a vuoto

Turisti fai-da-te per forza ad Ancona: Totem beffa, niente guide e così in centro girano a vuoto
Turisti fai-da-te per forza ad Ancona: Totem beffa, niente guide e così in centro girano a vuoto
di Andrea Maccarone
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Domenica 31 Marzo 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 09:10

ANCONA - Il Corso pullula di gente. C’è aria di festa. I tavolini dei bar, rigorosamente all’aperto, sono pieni. La Pasqua, seppure bassa, presenta i migliori auspici. Del resto ristoratori e albergatori l’avevano preannunciato: il weekend è praticamente sold out. Tutto in regola per sancire un successo che poteva sembrare anche inaspettato. Di solito a Pasqua vince la gita fuori porta.

Ma Ancona ha tenuto fede alle aspettative.

I turisti ci sono. È innegabile: siamo andati a toccare con mano il polso della situazione. Ma se da una parte il riscontro è assolutamente positivo in termini di presenze, dall’altro stride la drammatica carenza di attenzione ad un’accoglienza del tutto latente. 


Comunicazione flop 


È bastato fare un giro in centro per rendersene conto. Gli opertori commerciali l’avevano evidenziato: «Non è stata fatta comunicazione ai turisti. Niente depliants, zero info per chi viene a visitare la città». Eppure oggi e domani è tutto aperto: musei, mostre, chiese. Resta un’incognita come e dove reperire le informazioni utili per godersi la permanenza in città. C’è l’Edicola in piazza Roma, ok. L’info point turistico è aperto e fa orario continuato 10-19. Ma il materiale promozionale scarseggia. Non è stata attuata nessuna strategia.

Manca un documento unico che indichi un percorso, una via del turismo. Un circuito che metta in fila le tappe e le offerte per questo e i prossimi weekend. Per la stagione ormai avviata. Quei pochi pieghevoli messi in mostra all’edicola sono tutti slegati tra loro. Nulla da eccepire sull’egregio lavoro svolto dagli operatori dell’info point, ben preparati a fornire con dovizia di particolari tutte le notizie utili ai visitatori. Ma è del tutto venuta meno una strategia di promozione capillare. 


Le casse in rosso


La Grande Ancona ha prodotto una variazione di bilancio che ha stanziato appena 10mila euro sul Turismo. Bastano a malapena a coprire l’estate per le ristampe dei materiali promozionali. E per fortuna che la giunta Silvetti puntava sul turismo per il rilancio della città. Il decoro: l’altro asset strategico. C’è pure un consulente ad hoc che ha progettato il nuovo volto del Corso. Peccato, però, che lungo la nostra passeggiata abbiamo incontrato i famosi totem della segnaletica turistica. Sporchi, imbrattati, le vetrine coperte di vecchi manifesti abusivi appiccicati sopra le foto dei monumenti della città. Stanno in quelle condizioni da tempo immemore. Nessuno si è mai preoccupato di restituirgli una funzionalità dignitosa. Ovviamente nessuno si ferma ad osservarli, perché sono un inno al degrado. Messi così, non servono a nulla.


Gli sbarchi 

Venerdì prossimo sbarca la prima crociera della compagnia Msc. Il calendario degli approdi c’è. Esiste. Ma negozianti e ristoratori non lo sanno. Ancora una volta è mancata la comunicazione. Da parte di chi? La responsabilità, probabilmente, è diluita tra più parti. Gli operatori commerciali sono l’ultimo anello della catena. Di certo non compete a loro doversi chiedere se sia stato stampato il materiale informativo. Ai vertici della filiera c’è prima il Comune e poi le associazioni di categoria. Un cortocircuito, questo, che ha messo in luce una grave carenza organizzativa. Intanto Ancona è piena di turisti che, se vogliono visitare la città, dovranno orientarsi da soli. Com’era lo slogan? “Turista fai-da-te? Ahi ahi ahi”.

 


 

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