Ancona, ristoranti pieni a Pasqua, ma l’accoglienza fa flop: «Zero info per i turisti». Attese presenze da fuori regione, ma niente proposte su cosa fare in centro

Gli operatori: «Peccato, un’occasione persa». E venerdì sbarcano croceristi

corrado bilò, la moretta
corrado bilò, la moretta
di Andrea Maccarone
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Sabato 30 Marzo 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 11:20

ANCONA - Pasqua sold out nei ristoranti del centro. Per domani e lunedì trovare posto è praticamente un miraggio. «Sono tutto pieno da almeno un mese» conferma Corrado Bilò, titolare della Trattoria La Moretta. In controtendenza rispetto agli altri anni, quando il flusso si riversava principalmente sulla costa e nell’entroterra lasciando deserta la città, la Pasqua 2024 si apre all’insegna del trend inverso e con una buona fetta di presenze anche da fuori città.

«Ho molte prenotazioni dalla provincia, addirittura una tavolata dall’Emilia Romagna» racconta Fabio Nobili, titolare dell’Osteria Simonetti che per soddisfare l’enorme richiesta per Pasqua e Pasquetta allestirà una fila di tavoli all’esterno, lungo il vicolo che unisce corso Garibaldi a corso Mazzini.

Dunque sarà una due giorni intensa, con la città che si riempirà di visitatori. Ma l’accoglienza rischia di fare un flop. «Non ci sono depliants da dare ai turisti in questi giorni, non abbiamo materiale informativo per divulgare l’offerta in città» afferma Simone Boari, titolare di Rosa Food.

Il gap

Mancanza non indifferente. Tanto più che questa Amministrazione punta tutto su due asset principali per il rilancio di Ancona: cultura e turismo. Ma alla prova del nove ci facciamo trovare impreparati. «Andiamo avanti con una segnaletica turistica ormai obsoleta» incalza Michele Zannini, titolare del Caffè Giuliani. In sostanza, ristoranti e bar restano aperti per Pasqua accettando la chiamata del sindaco «a fare un o sforzo in più», come disse al Corriere Adriatico sotto carnevale quando la maggior parte degli esercenti aveva optato per la serrata, però il Comune non fa sponda agli operatori per quanto riguarda la comunicazione. «Non abbiamo neanche il calendario degli arrivi delle crociere» riprende Boari. Grave. Gravissimo, visto che la prima attraccherà venerdì prossimo (5 aprile). Una settimana: tempi troppo stretti, ma con una corsa forsennata si potrebbe riuscire a colmare il vuoto. «Peccato, perché c’è movimento - riscontra Giordano Andreatini, titolare della Trattoria Clarice -. Anche se la stagione sta cominciando adesso, quindi siamo ancora ad un filo di gas, però le prenotazioni ci sono». «Prevalentemente anconetani - ammette Bilò -, ma c’è un 20-25% di turismo da fuori città». È su quelli che avremmo dovuto puntare per il ponte di Pasqua, e invece li abbiamo praticamente mollati. «Non abbiamo gli strumenti che ci consentano di agganciare i turisti» sottolinea Zannini. È mancata una strategia. Ma gli operatori non se la sentono (ancora) di bocciare l’amministrazione locale. «L’impostazione è giusta - commenta Boari -, non si cambia una città con uno schiocco di dita. Però bisogna lavorarci, perché così non va».

L’occasione persa

Quindi tavole imbandite, menù ad hoc. Pranzi da tutto esaurito. Ma una volta usciti dal ristorante, chi ha scelto Ancona per trascorrere la Pasqua si troverà disorientato. Un’occasione persa. Peccato. Ora bisogna recuperare. Sarebbe bastato fare un depliant con i percorsi, le visite da poter fare in città, i musei, il Parco del Cardeto. Pensare alla città come una destinazione turistica, mettendo a sistema tutta l’offerta che il capoluogo possiede. E invece i proclami della campagna elettorale, ad oggi, non hanno dato seguito ad azioni concrete. La Pasqua è arrivata. I turisti pure. Ma non siamo stati capaci di dargli un motivo valido per visitare la città. I croceristi sbarcheranno tra una settimana. Un film già visto. Li troveremo, spaesati, per le vie del centro. Lasciati in balia delle grandi catene commerciali, le stesse che trovano in ogni tappa del loro viaggio. Perché il depliant per scoprire la città non l’hanno mai ricevuto.

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