Il sindaco Silvetti, la nuova giunta e il fattore-Ciccioli: «Le critiche sulle competenze? Prima non c’erano fenomeni»

Il sindaco Silvetti, la nuova giunta e il fattore-Ciccioli: «Le critiche sulle competenze? Prima non c’erano fenomeni»
Il sindaco Silvetti, la nuova giunta e il fattore-Ciccioli: «Le critiche sulle competenze? Prima non c’erano fenomeni»
di Martina Marinangeli
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Domenica 18 Giugno 2023, 01:15 - Ultimo aggiornamento: 15:07

Sindaco Daniele Silvetti: la sua fascia tricolore è già commissariata, lo sa? Sui nomi degli assessori, a fare la voce grossa alla fine sono stati i partiti (e qualche esponente in particolare).
«Io non la vedo così. I nomi degli assessori che sono circolati nei giorni scorsi sui giornali, per 8/10 sono gli stessi poi annunciati venerdì. Non ci sono stati smontaggi o stravolgimenti al fotofinish. C’era effettivamente la casella della Cultura che doveva essere colmata perché stavo valutando una serie di ipotesi».

 
Proprio sulla Cultura, alla fine l’ha spuntata Anna Maria Bertini, figura voluta da Carlo Ciccioli. Lei aveva puntato su Arianna Trifogli.
«Arianna Trifogli l’ho conosciuta 9 giorni fa: l’ho chiamata per sapere quali fossero le sue idee, i suoi progetti, e capire come potesse essere coinvolta.

Bertini invece la conosco da anni, è un nome anche mio». 


Tanto ci si è avvitati nell’ultimo miglio che la giunta, praticamente pronta già all’inizio della settimana, è stata presentata solo venerdì. Ed è dovuto intervenire anche il governatore Francesco Acquaroli per fare da pacere.
«Penso che Acquaroli sia intervenuto quando ha letto la pagina del Corriere Adriatico e perché, probabilmente, c’era qualche problema dentro quel partito (Fratelli d’Italia, ndr), ma la cosa non mi riguarda. Non posso mettere bocca nelle dinamiche interne di un partito. La giunta è esattamente la stessa che avevamo improntato i primi giorni».


E allora perché avete aspettato a presentarla?
«Un giorno sono stato a Milano al funerale di Berlusconi. Altri giorni ho avuto da fare. Parecchio tempo l’ha impegnato la definizione delle deleghe. Ma l’abbiamo presentata a 16 giorni dalla mia proclamazione, un tempo fisiologico».


Dice che non mette bocca nelle dinamiche interne dei partiti. Ma la sua giunta ha tre assessori di FdI più Bertini che è una tecnica, ma comunque di quell’area: se ci sono problemi dentro quel partito dovrebbe riguardarla eccome, visto che inciderebbero inevitabilmente sull’andamento della sua amministrazione. Non vede questo rischio?
«Sono un uomo che viene dai partiti e ne ho massimo rispetto, ma mi permetto di dire che sono stato il federatore tra i partiti e le liste civiche. La mia civica è arrivata seconda nella coalizione e terza in generale. A FdI riconosco di essere il primo partito della coalizione: non posso non considerarlo».


La sua giunta è stata costruita su una logica di pesi e contrappesi per non scontentare nessuno, mettendo magari in secondo piano le competenze? Non era su questo che volevate dare un segno del cambiamento?
«Il cambiamento c’è stato nella misura in cui si sono affermate una nuova classe dirigente e una nuova maggioranza. Detto questo, c’è una valutazione dei pesi: un partito che prende 7-8 mila voti nella città, non posso fare finta che non esista. È un metodo. E la mia lista civica Ancona protagonista ha ottenuto due assessorati e il presidente del Consiglio, quindi anche più di quanto ipotizzato all’inizio».


Se il baricentro non è spostato su FdI, perché l’impasse che si è creato all’interno di quel partito ha dettato i tempi anche a lei? La vigilia della presentazione della giunta si è conclusa alle 3 del mattino dopo una notte dei lunghi coltelli proprio per decidere chi sarebbe stato assessore.
«A me dovevano solo dire se volevano un assessore in più o il presidente del Consiglio».

Quindi non teme ingerenze da parte di esponenti di FdI? Per fare un nome: Ciccioli, che su Ancona ha dimostrato di avere più di qualcosa da dire.
«No, non vedo a che titolo dovrebbe farlo. Magari può avere ambizioni in Regione, ma quello è un contesto che non mi riguarda».


Come risponde a chi dice che la sua giunta non esprima granché a livello di competenze?
«Ci sono avvocati, ingegneri, persone che hanno una professionalità. Non mi sembra ci fossero dei fenomeni nella giunta precedente. Sono molto soddisfatto di questa giunta: per ogni casella sono contento che mi siano entrate quelle figure. Sono persone prestate alla politica, che vengono dal lavoro vero. Non vivono di politica come chi li ha preceduti».

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