Il boulevard vede la luce dopo un’odissea di 4 anni: quasi pronti balaustra e marciapiedi di via XXIX Settembre

Il boulevard vede la luce dopo un’odissea di 4 anni: quasi pronti balaustra e marciapiedi di via XXIX Settembre
Il boulevard vede la luce dopo un’odissea di 4 anni: quasi pronti balaustra e marciapiedi di via XXIX Settembre
di Antonio Pio Guerra
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Martedì 2 Aprile 2024, 01:35 - Ultimo aggiornamento: 12:13

ANCONA Ormai è questione di settimane. Dopo quattro anni di errori, ritardi e varianti, i lavori in via XXIX Settembre vedono la luce in fondo al tunnel. Attraverso le reti arancioni del secondo lotto - quello tra Porta Pia ed il Mandracchio - si cominciano ad intravedere i frutti di questo cantiere stregato. Ecco allora una balaustra bianco candido che fa pendant con un marciapiede nuovo di zecca, l’ultimo tassello del progetto che lo scorso gennaio ha portato il Comune ad approvare una variazione da 27mila euro per allargare la superficie destinata ai pedoni.

Il cantiere

Procedono anche gli interventi sul primo lotto, quello tra la Banca d’Italia e Porta Pia.

Archiviate le difficoltà iniziali, anche l’altro stralcio del lifting si avvia alla conclusione. Gli operai si stanno occupando della cantierizzazione dell’ultimo miglio del nuovo pavimento. Il momento è catartico: sarà a questo punto che avverrà l’allaccio con le mattonelle piazzate qualche anno fa sotto Porta Pia. E poi? Poi, forse, toccherà all’inaugurazione. Il condizionale è d’obbligo, questo cantiere ha già ampiamente dimostrato di saper stravolgere ogni programma. Avviati nel dicembre del 2020, i lavori in via XXIX Settembre sono stati caratterizzati da numerose criticità. Motivo per cui il lungomare di Ancona è ancora sotto i ferri nonostante i circa 1200 giorni (o 3 anni e 3 mesi, se preferite) di interventi. L’elenco degli imprevisti è lungo ma possiamo partire dagli episodi più recenti. L’ultimo l’ha segnalato il Corriere Adriatico a fine febbraio, quando la rete di protezione del primo lotto era stata strappata ed il passeggio della domenica si è ritrovato a districarsi tra materiali da costruzione, macchinari e detriti.

Una scena indecorosa che aveva portato l’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini a prendere decisioni drastiche, come dimostrano le reti alte un paio di metri che da qualche settimana proteggono il cantiere. Potremmo anche parlare dei pavimenti appena fatti e subito allagati o del cordolo del marciapiede troppo basso per le mattonelle scelte. L’esempio migliore, comunque, resta quello delle balaustre nate sporche. Dipinte in un bianco candido ma prima che il cantiere fosse finito, via XXIX Settembre non è stata ancora ufficialmente inaugurata ma già i parapetti sono sporchi, anneriti dalla polvere e dalle impronte delle scarpe. I soldi per tinteggiarli di nuovo, però, non ci sono. Almeno per ora. Chissà che qualche spicciolo non salti fuori in vista del G7, che si svolgerà proprio alla Mole Vanvitelliana.

Il prestigio

Del resto, presentare agli emissari dei 7 governi più importanti del mondo una scena simile non sarebbe il massimo. Ammesso che il boulevard e la sua candida pelle resistano indenni fino ad ottobre. L’inaugurazione è prevista - stando alle ultime previsioni di Tombolini - entro fine aprile ma i vandali hanno già messo le loro mani sulla balaustra. Alcuni graffiti erano apparsi qualche settimana fa sui vetri panoramici, poi rimossi con un gel super-tecnologico. Vita, morte e miracoli di una lungomare che sembra proprio che non s’ha da fare.

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