Il pesarese Nardi si prepara alle Finals di Gedda: «Ora alla Next Gen con i più forti. Vorrei avvicinarmi alla Top100»

Il pesarese Nardi si prepara alle Finals di Gedda: «Ora alla Next Gen con i più forti. Vorrei avvicinarmi alla Top100»
Il pesarese Nardi si prepara alle Finals di Gedda: «Ora alla Next Gen con i più forti. Vorrei avvicinarmi alla Top100»
di Roberto Senigalliesi
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Giovedì 23 Novembre 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 17:39

PESARO Oramai è tra i più forti under 21 del mondo. Un traguardo certificato dalla raggiunta qualificazione alle Finals Next Gen che testimonia il suo talento indiscusso, riconosciuto da tutti sin dai tempi delle giovanili, che ora si accoppia ad una maggiore solidità e maturità, fisica e tattica. Luca Nardi, 20 anni compiuti lo scorso 6 agosto, si appresta a vivere un finale di stagione esaltante. Prima deelle Finals di Gedda i tre tornei challenger in Giappone: ha vinto a Matsuyama, semifinale a Kobe ed è in corsa a Yokohama. 

«Spero di essere in Top 100»

Nardi, intanto come sta fisicamente visto il dispendio di energie delle ultime settimane?
«Sono un filo stanco, ho giocato molte partite, ma cercherò di tenere le energie possibili sia per questo torneo che per le Next Gen».

Come pensa di chiudere la stagione, vicino ai top 100?
«Proverò a chiuderla nel migliore modo possibile, facendo punti nell’ultimo torneo. Vorrei avvicinarmi proprio alla top 100 in previsione della prossima stagione».

Quali sono le aspettative per le Finals Next Gen e cosa significa esserci arrivato?
«Un bel traguardo. Non era una priorità assoluta ma son soddisfatto di esserci arrivato. Aspettative? Cercherò di fare il mio meglio contro giocatori forti. Vedremo quello che succederà ma sono tranquillo e contento per avere raggiunto questo traguardo».

Dove pensa di essere migliorato negli ultimi tempi e dove migliorare?
«Niente di particolare dal punto di vista tecnico. Diciamo che ho cambiato l’approccio alle partite, sono diventato più tignoso ed attaccato al match anche nei momenti di difficoltà e questo ha pagato».

Qual è la composizione del suo staff che la segue da tanto tempo?
«In effetti è cosi.

Mi avvalgo dei miei allenatori storici Francesco Sani e Gabriele Costantini, del preparatore atletico Enzo Vagnini e del fisioterapista Frank Musarra».

Dopo Gedda ritorna a casa, a Pesaro, e poi ci saranno le vacanze. Ma ha già idea di come ripartire e gli obbiettivi per il prossimo anno?
«È ovvio che farò qualche giorno di vacanza. Per il prossimo anno non ho ancora definito il programma. Rispetto agli obbiettivi penso solo a giocare ed a stare bene, non mi metto pressioni particolari».

Vedere alcuni coetanei molto più avanti in classifica può essere uno stimolo per raggiungerli?
«Uno stimolo ma ognuno fa il proprio percorso. Loro si allenano dalla mattina alla sera da anni, hanno una grande dedizione al lavoro, maniacale; io sotto questo punto di vista sono ancora un pò carente. Ma ognuno segue la propria strada, io cercherò di fare il mio meglio e migliorare anche sotto questo aspetto».

In che posizione del ranking si vede alla fine del prossimo anno?
«Non ci penso e non voglio dire nulla anche per questione di scaramanzia. Ovviamente spero proprio di essere nei top 100 e quello che verrà di più sarà tutto di guadagnato».

Quanto è importante allenarsi a Pesaro ed avere attorno persone che conosce da tanto tempo?
«È molto importante allenarmi a casa perché mi piace respirare il clima familiare, con gli amici. Quando posso sto con le persone che conosco da tanto tempo e penso che questo possa essere un valore aggiunto. Mi piace veramente molto stare a Pesaro».

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