Verso Ancona-Pescara. Vieri Jr e il Delfino ko al 90' (da 0-2 a 3-2) nel 2001: «Quel boato della Nord è nel mio cuore»

Verso Ancona-Pescara. Vieri Jr e il Delfino ko al 90' (da 0-2 a 3-2) nel 2001: «Quel boato della Nord è nel mio cuore»
Verso Ancona-Pescara. Vieri Jr e il Delfino ko al 90' (da 0-2 a 3-2) nel 2001: «Quel boato della Nord è nel mio cuore»
di Peppe Gallozzi
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Giovedì 14 Dicembre 2023, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre, 01:57

Ancona, stadio Del Conero 25 marzo 2001. Minuto 90' di Ancona-Pescara, Serie B. Quel pomeriggio, in un Derby dell'Adriatico sempre molto sentito, il Delfino guidato da Delio Rossi parte meglio andando avanti 0-2 nei primi cinque minuti. I biancorossi accusano il colpo, poi pareggiano con Montervino e Parlato. Fino a quel minuto novanta. Cross da sinistra per Max Vieri da Sydney, Australia, attaccante dorico alla prima stagione di B. Il fratello d'arte di Bobo, bomber baluardo dell'Inter della Nazionale, non ci pensa due volte. Tiro al volo a incrociare e gol: 3-2 a tempo scaduto. E' l'apoteosi.

Vieri, sono passati 22 anni: se lo ricorda quel boato?
«E chi se lo scorda. Fu un'emozione indescrivibile perchè la rete arrivò sotto la curva del Pescara e, alle mie spalle, sentivo l'urlo dei nostri tifosi».

Il coronamento di una rimonta incredibile
«Partimmo malissimo, dopo cinque minuti loro erano sopra di due reti segnate da Zoppetti e Palladini. Ribaltammo in modo assurdo, un giorno pazzesco all'interno di una stagione che ci diede tante soddisfazioni con Fabio Brini. Il Pescara, invece, retrocesse».

Ancona cosa le fa tornare in mente?
«Due stagioni positive, con tanti gol (furono 22 in 61 presenze, ndr) e la dimostrazione che potevo meritare la categoria. All'ombra del Conero feci il mio esordio in B, divisi il reparto con un giocatore fenomenale come Pietro Parente. E poi, il secondo anno, arrivò Luciano Spalletti in panchina (dopo l'esonero di Brini, ndr) che oggi tifiamo in Nazionale».

Era uno Spalletti diverso da quello attuale?
«Più giovane, sicuramente. Ma aveva stoffa, si vedeva. Nulla arriva per caso nel calcio e Luciano dimostrò subito di saperci fare.

Basti pensare che spiccò il volo subito dopo la parentesi di Ancona verso la Serie A».

L'annata successiva (2002-2003, ndr), invece, lei andò al Verona e non incrociò Gigi Simoni
«Che vinse il campionato regalando alla città la seconda Serie A. Il mister lo incontrai tempo dopo al Napoli, un altro signore del calcio».

Vieri, come vede sono ricordi su ricordi. Anche Napoli fa tornare in mente qualcosa, non trova?
«Ricordi indelebili. Vittoria per 1-2 al San Paolo, la mia rete al volo decisiva per quel blitz anconetano. Fu il gol più bello di tutta la mia carriera in un tempio assoluto».

Oggi il calcio quanto occupa delle sue giornate?
«Tanto. Ho deciso di fare l'allenatore cercando di mettere la mia esperienza al servizio dei giovani. Settore giovanile della Fiorentina, a Empoli con Lamberto Zauli e tante altre parentesi tutte ugualmente importanti che mi hanno aiutato a crescere».

L'Ancona continua a seguirla da distante?
«Ogni volta che posso, conoscevo l'ex allenatore Marco Donadel ma le cose non sono andate bene».

Che ne pensa di questo campionato?
«E' un torneo duro, tutt'altro che scontato. In particolare il girone B».

Dove possono arrivare i dorici?
«In questa stagione mi sembra di aver capito che l'obiettivo sia quello di mantenere la categoria. Per il futuro Ancona è una piazza che merita almeno la Serie B. La gente, lo stadio, il calore. Per me fu tutto fondamentale. Difficilmente, fuori dalla Serie A, si vedono cose del genere».
 

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