Jesina, addio a Bugari e Carzedda
Ecco tre nomi per la panchina

Yuri Bugari, 37 anni, da oggi ex allenatore della Jesina
Yuri Bugari, 37 anni, da oggi ex allenatore della Jesina
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Venerdì 13 Maggio 2016, 20:45
JESI - Yuri Bugari non sarà l’allenatore della Jesina nella prossima stagione. La società, che consuma un altro saluto eccellente col direttore sportivo delle ultime sei stagioni Diego Carzedda che lascia l’incarico, spiega: «Non è stato raggiunto l’accordo economico per il rinnovo dell’incarico al tecnico Yuri Bugari, pur confermato. La società ringrazia Bugari per gli ottimi risultati tecnici ottenuti, tra i quali il conseguimento del premio giovani, e gli augura di conseguire anche nel futuro importanti obiettivi professionali». Il presidente Marco Polita assicura: «Bugari era confermatissimo, siamo stati più che soddisfatti del suo lavoro, dopo un periodo iniziale che gli è servito per fare esperienza dal punto di vista tattico. Non è stato però possibile trovare un accordo, alla luce di esigenze anche lavorative del tecnico». Difficile credere che non abbia pesato su esito e scelte delle parti nella trattativa la situazione di aperta contestazione del tifo nei confronti di Bugari.

Per la successione, oltre all’ipotesi di un ritorno dello jesino doc Francesco Bacci, protagonista di due ottime annate alla guida dei leoncelli, potrebbe spuntare il nome di Roberto Mobili, ex Tolentino e fresco di sfortunato playout in Eccellenza alla guida del Trodica dove è subentrato in corsa e in precedenza vincente in Eccellenza con Recanatese e Castelfidardo. O anche Nicola Spuri Forotti, reduce da Coppa Italia d’Eccellenza vinta e finale playoff col Fabriano Cerreto. Si dividono anche le strade tra la Jesina e il direttore sportivo Diego Carzedda. «Lo ringraziamo - comunica la società - per la brillante attività svolta e prendiamo atto della sua volontà di orientarsi verso nuove esperienze. Gli esprimiamo i migliori auguri e la massima gratitudine».

Carzedda saluta: «Dopo sei anni termina la mia avventura con la Jesina. Senso di responsabilità e tensione di rappresentare la squadra della mia città mi hanno accompagnato in ogni singolo momento. E’ arrivato il momento di cambiare, cercare nuovi stimoli e motivazioni, affrontare qualsiasi altra situazione e occasione professionale la vita mi metterà davanti. Non mi sento più in grado di dare il 200% come ho sempre fatto, rimanendo farei un dispetto a me stesso ma soprattutto alla Jesina, società che merita il meglio possibile. Ringrazio la società in tutti i suoi componenti che diversi anni fa mi diedero fiducia affidandomi un ruolo così prestigioso, tutti coloro che hanno lavorato con me, squadra, giocatori e allenatori avuti in questi anni, i tifosi e la gente di Jesi».
 
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