Mariani, doppio ex di Ancona e Carrarese: «A me Donadel piace, lasciamolo lavorare»

Ferruccio Mariani con l'indimenticato Gigi Simoni
Ferruccio Mariani con l'indimenticato Gigi Simoni
di Ferdinando Vicini
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 07:07
ANCONA - Uno di quegli anti personaggi che spesso fanno la fortuna delle società per le quali lavorano. Ferruccio Mariani è un tecnico competente, molto abile anche nella gestione del gruppo. Lo fu in particolare nella stagione gloriosa 2002-2003 quando fu il braccio destro, e qualche volta anche sinistro, del buon Gigi Simoni nella trionfale cavalcata verso la Serie A. Anche a Carrara ha scritto pagine importanti. Nel 1991-92 quando da calciatore vinse il campionato ottenendo con i marmiferi la promozione in C1, guarda caso ancora con Gigi Simoni in panchina. Vi tornò da allenatore nel 2006-2007, a metà torneo rilevò la squadra gialloblù e la condusse alla salvezza.
Mariani, domenica allo stadio dei Marmi incrociano le armi Carrarese e Ancona. Due club importanti per lei.
«E’ una partita che ho già cerchiato con il classico pennarello rosso. La Carrarese è una buona squadra. Ho molti amici lì, conosco l’ambiente e so che la società è solida e ambiziosa». 
Quali sono le sue idee sull’Ancona attuale?
«Sono fiducioso sul futuro del club perché è in ottime mani. Mi pare che il presidente Tiong abbia impostato un programma a lunga gittata, dai contorni precisi che ben si adattano a una realtà importante come Ancona».
La squadra però ha avuto un avvio di stagione fra alti e bassi.
«Forse 8 punti in 7 giornate non sono un bottino esaltante. Conosco quali siano le difficoltà quando si cambiano tanti componenti della rosa. Credo che serve ancora un pò di pazienza».
L’Ancona ha puntato su un giovane come Donadel.
«A me Donadel piace, lo dico subito. Ha alle spalle una carriera da calciatore di primo livello con tante partite in massima serie. Inoltre ha accumulato un’esperienza importante all’estero. Questi sono passaggi che aiutano molto a crescere. Anche noi con Gigi Simoni andammo ad allenare in Romania. Posso dirvi che doversi adattare a un calcio e ad una realtà così differente non è facile e consente di crescere professionalmente. Noi rientrando in Italia vincemmo il campionato ad Ancona».
Secondo lei dove possono arrivare i dorici?
«Penso che possa centrare l’obiettivo dei playoff. Ho letto che la società ha pianificato la promozione in B in tre anni e credo che i tifosi biancorossi debbano essere fiduciosi. Non sono tanti i club in Serie C in grado di varare programmi così ambiziosi e lungimiranti».
Un programma che prevede la costruzione del Centro sportivo, un impegno oneroso che ha frenato gli investimenti sulla squadra.
«Tutto questo ha una logica. Dotarsi di un Centro sportivo è fondamentale per costruire un futuro solido. Oggi la Serie C dal punto di vista finanziario è molto costosa. I ricavi sono scarsi e le spese alte. Ci si salva valorizzando il settore giovanile, che richiede strutture adeguate».
Tornando al campo, chi vede favorita domenica fra Carrarese ed Ancona?
«Partita equilibrata. La Carrarese viene da due sconfitte, fra Coppa e campionato. Questo può pesare psicologicamente, l’Ancona potrebbe approfittarne. Se mi permette vorrei chiudere con un pensiero per Sasà Gnisci, in questi giorni ricorre l’anniversario della sua scomparsa. Lo porto nel cuore».
 
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