Melchiorri è già pronto per Recanatese-Ancona: «Donadel? Ha riportato aria fresca nel gruppo»

Il cigno di Treia: "Bella sfida con Sbaffo"

Melchiorri è già pronto per Recanatese-Ancona: «Donadel? Ha riportato aria fresca nel gruppo»
Melchiorri è già pronto per Recanatese-Ancona: «Donadel? Ha riportato aria fresca nel gruppo»
di Peppe Gallozzi
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 12:25
Federico Melchiorri è stato il pezzo pregiato del mercato invernale dell’Ancona. Arrivato dal Perugia, il Cigno di Treia ha portato nel capoluogo esperienza, classe e gol. Alcuni splendidi e pesantissimi, come quelli che hanno condotto alle vittorie su Montevarchi e Reggiana. Poi, così come tutta la squadra, il calo coincidente con i sette punti in dieci giornate che hanno segnato la fine dell’era Colavitto. Nel suo caso dettato anche dall’infortunio al gomito, accusato contro il Cesena, che lo ha rallentato e non poco. A Recanati non ci sarà lo squalificato Spagnoli e toccherà a lui, in panchina contro il Rimini, sorreggere l’attacco di mister Donadel.
Melchiorri, si sente al 100%?
«Il gomito sta bene, domenica indosserò un tutore ma solo per precauzione».
Al di là degli obiettivi di classifica anche la sfida a distanza tra lei e Sbaffo rievoca un passato in altre categorie
«Sbaffo è stato determinante per la Recanatese con tredici gol, è l’uomo-simbolo dei leopardiani. Sarà una grande sfida. Nonostante questo gli stimoli sono tanti, dobbiamo arrivare ben concentrati ad un appuntamento fondamentale».  
Il modo di giocare di Donadel può esaltare le caratteristiche sue e di Spagnoli?
«Partire al centro mi entusiasma di più, non lo nego».
Un’eventuale staffetta tra voi la preoccupa?
«No, nella maniera più assoluta. La concorrenza fa bene alla squadra, più giocatori forti ci sono e più l’Ancona ha chance di vittoria».
Lei ha fatto vedere le cose migliori quando è stato impiegato da centravanti. Quando invece l’ex allenatore Colavitto ha deciso di utilizzarla lateralmente ha faticato di più. E’ d’accordo con questa disamina?
«Nella mia carriera sono stato impiegato poco da esterno ma forse, per attitudini, ero più adattabile rispetto ad Alberto (Spagnoli, ndr). I risultati non sono arrivati ma guardare indietro serve a poco».
Come avete vissuto il cambio d’allenatore negli spogliatoi?
«L’arrivo di Donadel ha portato entusiasmo e aria fresca in un momento negativo. Poi la vittoria ha fatto la sua parte ma non possiamo fare l’errore di rilassarci perché potrebbe essere letale».
Si trova bene ad Ancona? 
«Benissimo, sin dal primo giorno».
Pensare di poter chiudere la carriera qui è utopia?
«Ancora non ci penso ma se dovesse esserci la possibilità sarei ben felice di farlo». 
Tra lei e Marco Donadel ci sono solo tre anni di differenza, come è il rapporto tra voi in allenamento?
«Adesso come adesso è un normale rapporto tra allenatore e giocatore. Ci sarà tempo per confrontarsi e parlare, dalle impressioni avute abbiamo di fronte un mister molto aperto al dialogo».
Sembra contento sia di aver scelto il biancorosso sia della situazione attuale...
«Molto contento e l’abbraccio arrivato a fine partita sabato lo testimonia. Ci sono molti sentimenti in quel gesto, in primis certifica la forza del gruppo. Siamo compatti e coesi tra noi, ci vogliamo tutti bene e c’è grande unione. Con queste premesse i problemi si superano sempre». 
 
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